Profumo d'umanità

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    Vengo subito al dunque, non senza prima lasciare un piccolo cenno di apprezzamento per l’impronta che hai dato al nostro giornale. Che Dio ti benedica, stai facendo un lavoro stupendo, diffondi buon senso e pace attraverso uno strumento cui noi alpini siamo legatissimi: L’Alpino, appunto. Desidero qui ricordare un meraviglioso episodio di vita quotidiana.

    Nella città in cui vivo, abita una famiglia meno fortunata di molte altre, i genitori ormai anziani, mantengono con amorevole cura una coppia di gemelli, loro figli, che fin dalla nascita, quaranta anni orsono, sono portatori di un gravissimo deficit mentale. Il loro cervello non si è sviluppato fermandosi alla età di tre/quattro anni. Famiglia esemplare, padre e madre amorevolissimi. I due ragazzi, anzi, bambini in un corpo da uomo, sono amati da tutti in paese e sovente additati ad esempio per la benevola accettazione di così tanto peso che quotidianamente i genitori portano. Uno dei due ragazzi da tempo immemorabile, indossava un cappello da uomo del tipo borsalino sul quale il padre gli aveva inserito una piuma a mo’ della nostra penna sul cappello. Alcuni giorni orsono, ho visto la solita scena dei ragazzi a passeggio con il padre, ma questa volta il ragazzo portatore di cappello, aveva un cappello vero da alpino. Lo indossava con orgoglio e, come per l’altro indumento, non se ne separa più. Il padre, con il quale mi fermo sempre volentieri a scambiare i nostri pensieri, mi diceva che il ragazzo lo porta anche nel letto e lo tiene vicino a lui. Quel cappello, mi è stato detto che gli è stato regalato da un alpino.

    Mauro Giordano, Caselle (Torino)

    Quel cappello non è il copricapo di un ragazzo sfortunato. È semplicemente un contenitore di umanità di cui il ragazzo ha sentito il profumo.