PERU' – In ricordo di Celso Salvetti

    0
    205

    È andato avanti Celso Salvetti, friuliano classe 1934 o, come gli piaceva che lo chiamassero, “conducente di muli”, suo compito nei mesi di naja nel btg. Tolmezzo. Lo conoscevano tutti, alle Adunate spiccava imponenente con il suo metro e novanta di statura e l’inseparabile zaino, di scorta al vessillo della sezione Perù della quale è stato presidente per lunghi anni.

    Giovanissimo emigrante, dopo aver fatto tutti i mestieri, anche i più umili, diventó un imprenditore di successo. Con i pochi alpini che vivevano lì, contribuì alla crescita della sezione ANA Perú, nata nel 1950 e che, con l’aiuto anche di qualche amico degli alpini, diventó una delle Associazioni piú stimate della collettivitá italiana. Appassionato di montagna e formidabile scalatore con all’attivo oltre 150 ascensioni sulle ande peruviane, fondó la locale sede CAI.

    In occasione del terremoto che nel 1970 sconvolse la zona di Huaraz, fu lui il primo ad arrivare con uomini ed aiuti. Ma non è tutto: per le suore della Caritá di San Vicente di Paul, finanzió una scuola in un quartiere povero di Lima e collaboró alla costruzione della casa di riposo Giobatta Isola sempre a Lima. Grazie a tanto lavoro fu nominato “Cavaliere Ufficiale e Commendatore della Repubblica Italiana”.

    Tutti gli anni organizzava una “polentata alpina” nei giardini dell’ambasciata d’Italia, a beneficio degli italiani bisognosi, tradizione continuata anche dopo il suo rientro in Italia nel 2002 a causa della sua malattia. Lo ricorderemo così, diritto e fiero con l’inseparabile zaino e gli scarponi da montagna, pronto per la prossima scalata.