Perona: 'L'Adunata?E' l'espressione dell'unit dell'ANA'

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    All’Auditorium Paganini, uno dei luoghi di cultura e d’incontro dei parmensi, c’è stato sabato pomeriggio il saluto ufficiale di Parma e della sua provincia agli alpini. Sul palco il sindaco Elvio Ubaldi con accanto il nostro presidente nazionale Corrado Perona, il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, il comandante delle Truppe alpine tenente generale Bruno Iob, l’assessore Alfredo Peri in rappresentanza del presidente della Regione. Parma, città normalmente scettica, passata attraverso dure prove, si riconosce particolarmente nelle Associazioni d’arma, per ciò che rappresentano. Ma l’Associazione alpini è qualcosa di più, basti pensare alla protezione civile. È un’associazione che dà fiducia ed alla quale ci si può rivolgere nei momenti di necessità .

    Per una società difficile e complessa come la nostra ha proseguito Ubaldi è qualcosa che va al di là del materiale: è un punto di riferimento, una sicurezza. È una dimensione della socialità. Mi verrebbe da dire: è una dimensione dello spirito che è per tutti, anche per coloro che non ne fanno parte. È un valore irrinunciabile . Spero davvero ha concluso il sindaco e con me la città di Parma, che gli alpini e i reparti alpini siano ancora tanti e per tanto tempo, non solo per ciò che di sicurezza danno al nostro Paese e all’Europa, ma anche per ciò che portano. Ed è con questo augurio, che è anche un ringraziamento all’ANA e al suo presidente nazionale, oltre che alla sezione di Parma e al suo al presidente, per averci dato questa opportunità.

    È una grande festa, una grande esperienza che sta svolgendosi nel massimo di serenità e di gradevolezza grazie soprattutto a voi, alle centinaia di migliaia di persone che in queste ore stanno popolando questa nostra città. Spero che questa sia anche un’occasione per ritornare. Questa sarà, idealmente, sempre la vostra città, sempre lieta ad accogliervi e, perché no?, anche per riavere di nuovo un’adunata . Il benvenuto della Provincia di Parma è stato portato dal presidente Bernazzoli. Un benvenuto importante per un’occasione assolutamente straordinaria ha esordito Bernazzoli.

    Una straordinarietà non tanto per il numero di persone ma per la carica umana che trasmettete in questo momento, per il calore e il rispetto che vi riconosciamo. È una cosa non usuale. Eravamo rassegnati ai pericoli connessi al raduno di una gran quantità di persone ha continuato il presidente ora invece ci sono famiglie intere scese in strada con voi, anche nei paesi della provincia, che vi abbracciano. Ci state dando una lezione morale ha concluso Bernazzoli fra gli applausi che ci arricchisce e ci dà fiducia e forza a dover insistere su questa strada nel nostro lavoro. Mi associo al sindaco nel ringraziarvi . Complimenti per l’aria che si respira in queste ore ha detto a sua volta l’assessore regionale Peri, che ha portato il saluto del presidente della Regione ed ha ricordato i giorni esaltanti vissuti da Reggio Emilia nel 1997 e, due anni dopo, da Cremona quando ospitarono l’adunata degli alpini.

    Il saluto degli alpini in armi, ed in special modo di quelli che impegnati nelle missioni di pace fuori dai confini italiani è stato portato dal generale Bruno Iob. Ha ringraziato l’ANA per l’immersione degli alpini fra la gente che ogni anno l’adunata offre. Una vicinanza che i nostri alpini in armi sentono ben viva . E riferendosi agli alpini non più di leva ma volontari, ha continuato: Desidero confermare che lo spirito, i principi, i valori che hanno fatto grande l’Associazione e il Corpo degli Alpini sono ben vivi in noi, e sono vivi in tutti quei ragazzi, non soltanto alpini, che sono fuori dal Paese e, vi assicuro, tengono alto il nome dell’Italia . Le parole del comandante delle Truppe alpine sono state condivise da un lungo applauso dell’intera sala: volevano essere anche un saluto e un ossequio ai nostri reparti e a tutti gli altri reparti italiani in missione lontano dall’Italia.

    Il generale Iob che ha ringraziato dell’accoglienza della cittadinanza di Parma, ha concluso: A coloro che non hanno mai assistito a una sfilata dico: domani vedrete che cosa sono gli alpini; sono tanti, ma sono anche ordinati e disciplinati e daranno ancora una volta dimostrazione di serietà . Un intermezzo particolarmente simpatico è stato la consegna da parte del generale Iob di un dono ricordo a monsignor Bonicelli, vescovo alpino di Parma, che il giorno dopo avrebbe sfilato per ben due volte: con la sezione di Bergamo e, in chiusura di sfilata, con quella di Parma. Un secondo fuori programma è stato l’intervento del capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso, di passaggio a Parma.

    Dopo che il presidente Perona gli aveva consegnato la medaglia dell’Adunata, Bertolaso ha detto: Rompo il protocollo per salutare tutte le autorità e soprattutto voi tutti. Domani non potrò essere con voi ha continuato Siete assolutamente straordinari; siete una delle colonne portanti del sistema italiano di Protezione civile . Ed ha ricordato l’impegno romano oltre settantamila ore dei nostri mille volontari in occasione della morte del Papa, ed ha avuto parole di grande riconoscenza per quanto fanno gli alpini, che con la loro competenza e disponibilità sono in grado di gestire anche le situazioni più difficili .

    Un lungo applauso ha salutato il prefetto che lasciava il salone per rientrare a Roma. È stata poi la volta del presidente nazionale Corrado Perona C’è una domanda ricorrente ha esordito che giornali e televisioni mi pongono: che cos’è l’adunata degli alpini. È la domanda più difficile. L’adunata nazionale ha mille risvolti, tutti positivi: sono lampi di gioia, momenti di commozione Ma l’unica risposta che mi sento di dare è questa: l’adunata nazionale rappresenta a tutti gli effetti l’unità dell’Associazione Nazionale Alpini Il presidente viene interrotto da uno spontaneo applauso. Poi continua: è la cartina di tornasole dell’ANA. Perché a 15 giorni dall’Adunata, com’è tradizione, si svolgerà l’assemblea nazionale dei delegati.

    E se l’Associazione dovesse presentarsi disunita, non sarebbe più l’Associazione Nazionale Alpini (applausi). Poi, in quella sede si potrà discutere, si dovrà discutere, ma sempre da alpini. È la base del dibattito che vuole costruire. Se l’Associazione si è ingrandita, lo dobbiamo proprio a questa unità . E rivolgendosi al vescovo seduto in prima fila: Sua eccellenza reverendissima monsignor Bonicelli, sottotenente degli alpini, parlando all’omelia della torre di Babele, ha detto che fu il frutto dell’uomo che costruisce qualcosa per salire in alto. Noi ha continuato Perona non abbiamo bisogno di torri di Babele: ci ha pensato il Creatore, dandoci le torri più belle, le montagne. E alle montagne, ai valori della montagna alla pulizia, al silenzio e alle difficoltà della montagna noi ci ispiriamo e ci ispireremo sempre . In questi giorni ha continuato il presidente nei vari incontri non ho mai parlato del presidente della sezione di Parma Maurizio Astorri.

    L’ho fatto di proposito, perché Maurizio, la sezione di Parma, gli alpini di questa splendida città e di questa altrettanto splendida provincia andavano ringraziati nel migliore dei modi . Ed ha lodato la tenacia degli alpini di Parma nel richiedere l’Adunata per tre anni di seguito. Siete stati premiati ha detto Perona perché questa è una grande terra che giustamente andava gratificata. Caro Astorri, ci penseranno domani i cittadini di Parma ad abbracciare i tuoi alpini . Un grazie è andato anche alle autorità, al Comune, alla Provincia, alla Regione e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’Ad
    unata. E chiudendo il suo intervento, il presidente si è rifatto alle fanfare a ai cori e al Trentatré suonato e cantato in quelle ore un po’ dappertutto. Per noi è sempre la prima volta che lo ascoltiamo, oggi più di quando lo abbiamo sentito il primo giorno in caserma .

    Ed ha allora analizzato il testo del Trentatré , dai fidi tetti del villaggio che richiamano al focolare domestico e il tetto della nostra casa che contiene i nostri valori. E poi i baldi alpini , con la loro gioventù rimasta intatta nel desiderio di partecipare e stare insieme; e dell’Alpe i bei cadetti , come riferimento alla montagna. E quindi la difesa della frontiera non certo come frontiera geografica ha spiegato il presidente: Siamo per gli spazi grandi: e la frontiera è quella ideale contro la quale dobbiamo difenderci, intesa come il terrorismo, la malavita, le invasioni poco pacifiche, la guerra È questa la frontiera sulla quale teniamo alta la bandiera. Ecco perché le parole della nostra canzone sono sempre attuali .

    E infine l’ultima frase del 33 : dove ognor sorride e più benigno irradia il sol . Il sole è luce, è speranza, e quando c’è speranza, ha concluso Perona rifacendosi al motto dell’Adunata sicuramente, nel tempo un alpino ci sarà sempre! Viva l’Italia, viva gli alpini! . Mentre le ultime parole di Perona venivano coperte dagli applausi gli alpini, in piedi hanno intonato il Trentatré . È stato il degno coronamento della cerimonia di benvenuto della città agli alpini.