Per la nostra difesa

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    Caro direttore, basta un attimo di distrazione; incappare in uno scivolone di stile può capitare a tutti. È ciò che penso sia capitato anche a lei nella seconda parte della risposta alla civilissima lettera dell’alpino Luciano Busca, sul cui contenuto concordo in toto.

     

    Capisco che nella sua veste non è facile difendere l’indifendibile e la perdono. Oltre all’industria armaiola ci sono molti altri modi per rendere forte un popolo e un individuo. Non li sto a elencare; certamente li conosce quanto e meglio di me. La saluto con sincera cordialità.

    alpino Luigi Girardi – Gruppo di Malo (Vicenza)

    Caro Luigi, con altrettanta cordialità, vorrei ricordarti che le armi non esistono solo per finalità di offesa, ma prima ancora di difesa, come recita la nostra Costituzione, che ripudia per principio la guerra. Cos’è indifendibile? Dire che le armi servono per difendere la popolazione? Io trovo che garantire l’ordine pubblico sia la prima condizione di civiltà, per evitare che la società imbarbarisca, ripristinando la vendetta personale e la legge del taglione.