Per il nostro futuro

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    Si è tenuto nel capoluogo ossolano, il convegno nazionale dei referenti del Centro Studi dell’Ana. Dopo il saluto alla Bandiera e il benvenuto del Presidente della Sezione di Domodossola Giovanni Grossi anche a nome dei Presidenti delle altre tre Sezioni organizzatrici Giampiero Maggioni (Intra), Antonio Palombo (Novara), Euridio Repetto (Omegna), il Presidente della Commissione Mauro Azzi, ha aperto i lavori. Al tavolo dei relatori anche il vice Presidente vicario Luigi Cailotto, il vice presidente Giorgio Sonzogni, i Consiglieri nazionali Lorenzo Cordiglia, Renato Cisilin e Francesco Maregatti e il professore Nicola Labanca, primo ad intervenire per presentare il ciclo di conferenze sulla Grande Guerra, iniziate lo scorso anno. 

     

    Un altro proposito – ha continuato Labanca – è quello legato alle borse di studio che, nel 2019 quando l’Ana festeggerà il suo centenario, rimarranno come un patrimonio capace di valorizzare il passato, ma anche il futuro dell’Associazione. Un altro progetto in cantiere, presentato dal responsabile Pierluigi Scolè, è quello legato alla raccolta di tutte le ricompense al Valor Militare concesse agli alpini nella Grande Guerra (L’Alpino di novembre, pag. 20). Sarà fondamentale il contributo di tutti. L’impegno maggiore che richiede uno sforzo collettivo, resta il concorso rivolto alle scuole, “Il Milite… non più ignoto”. Nell’anno scolastico 2015/2016 sono stati presentati 98 lavori, ma l’obiettivo è senz’altro più ambizioso.

    Occorre un lavoro di gruppo e la condivisione del progetto affinché i Presidenti sensibilizzino i Capigruppo che a loro volta si rivolgano alle scuole proponendo il concorso che, in realtà, è una splendida opportunità di avvicinare i ragazzi alla storia d’Italia. Il sito internet www.milite.https://www.ana.it legato all’iniziativa, ha assunto una grafica più accattivante e una maggiore facilità di utilizzo, in questo modo sarà più semplice per le scuole iscriversi e partecipare e per le Sezioni valutare i lavori.

    Cisilin ha parlato della situazione dei sacrari militari: molto è stato fatto per restituire loro dignità e visibilità e renderli fruibili ai visitatori, e molto resta ancora da fare per questo la collaborazione con Onor Caduti continua e s’intensifica. In cantiere c’è anche l’ampliamento dei locali del Museo Storico Nazionale degli Alpini di Trento, illustrato da Cordiglia, con un approfondimento del generale Stefano Basset, direttore del museo. La struttura datata e le sale non sufficienti a contenere il materiale necessitano di interventi strutturali. Il museo non gode più dei contributi statali e deve sopravvivere con modeste donazioni.

    Nonostante ciò le attività culturali in esterna sono aumentate e i visitatori sono ben oltre 100mila l’anno. Nel pomeriggio Cristina Silvani, responsabile del progetto “biblioteche Ana”, ha spronato le Sezioni a continuare la catalogazione utilizzando il software Bibliowin (ne parleremo in modo più approfondito sul numero di gennaio, ndr).

    Ultimo tassello di questo bel mosaico che si chiama Centro Studi, è la coralità alpina: un mezzo per fare cultura, per tramandare la memoria, cantando. Molto apprezzato l’intervento di Gabriele Bianchi, alpino e Presidente del Centro Nazionale Coralità del Cai, che ha ribadito come cultura della montagna e memorie legate ad essa devono spingere Ana e Cai a collaborare nella realizzazione di progetti condivisi. Dulcis in fundo una breve esibizione del coro Ana di Domodossola, chiosa di una giornata intensa che ha offerto spunti per il futuro del Centro Studi, una realtà su cui puntare.

    Alessandro Lana