Passione civile e morale

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    Caro Cesare, la storia sulla “Preghiera dell’Alpino” d’ottobre mi ha molto interessato. Sono un convinto partigiano della versione di 1949, quella del’Ana. Non capisco che il Comando delle Truppe Alpine abbia potuto cedere ai capricci della sinistra e altri pacifisti, cancellando le “armi” e la “nostra millenaria civiltà cristiana”. 

     

    Mi pare quasi ridicolo di vedere i civili disarmati del’Ana recitare la versione di 1945 e gli Alpini in armi la versione edulcorata dove la parola “nostri armi” e stata soppressa! Felicemente la “civiltà cristiana”, se non mi sbaglio, è stata ripristinata… Questo ti piacerà: da lontano in una tasca del mio zaino, ho una piccola borsa dove ho messo diverse imagine e medaglie di Madonne di montagna e di nostro Santo padrone San Bernardo. E con questo, la cartolina della Preghiera, la vera del’Ana, che mi avevi inviata qualche anni fa. Dunque tutto questo mi segue ogni volta che faccio zaino in spalla, purtroppo sempre di meno. A un momento ho pensato scrivere questi riflessioni a Fasani, ma ho la fiacca! Che n’en pensi? Saluti alpini.

    Jean David

    L’amico Cesare Di Dato mi gira la lettera che gli ha spedito uno chasseur alpin di Francia, l’amico Jean David, che ringrazio a nome di tutti gli alpini per la sua vicinanza alla nostra Associazione. Ho riportato la lettera anche nelle sue piccole imperfezioni linguistiche, perché mi sembra che testimoni meglio l’animo del suo estensore. Un animo animato da passione civile e morale, come si conviene a un alpino e ad uno chasseur alpin, uniti da una comune vocazione al servizio.