Ortigara: entusiastica adesione ai lavori per ripristinare appostamenti e trincee

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    Alla fine di giugno sono iniziati i lavori di ripristino degli apprestamenti bellici della zona di monte Lozze, in Ortigara, in collaborazione con la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e con la direzione dei curatori dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi vicentine. Siamo giunti oramai al decimo turno, ossia ad oltre due terzi dell’attività prevista.

    Ancora una volta gli alpini sono riusciti a stupirmi ed a farmi sentire orgoglioso di appartenere alla nostra grande Associazione. Infatti, la risposta all’appello fatto a maggio, pubblicato sul nostro mensile, tenendo conto che le operazioni si sarebbero svolte a circa 2.000 metri di quota in condizioni logisticamente difficili soprattutto a causa della mancanza d’acqua, è stata a dir poco impressionante, tanto è vero che abbiamo riempito tutti i turni, tranne quello di ferragosto, sospeso per dare modo alla logistica di riorganizzarsi.

    In questi primi dieci turni abbiamo ospitato circa 160 alpini provenienti da 14 Sezioni, alcuni anche da molto distante, come quell’alpino d’acqua salata che è arrivato dall’Isola d’Elba. Durante i lavori sono stati tagliati oltre 1.000 quintali di mughi e sono state ripulite alcune centinaia di metri di trincee solo con pala, picco e onto de gomio , sono stati riportati alla luce degli apprestamenti e appostamenti perduti , anche se erano sulle mappe originali scovate dallo storico della Sezione di Marostica, Paolo Volpato.

    Ma la soddisfazione non è stata per i grandi risultati ottenuti quanto quella di vedere alpini provenienti da tutta Italia, che mai si erano visti prima, familiarizzare immediatamente e mettersi a disposizione reciprocamente senza nessuna alterigia. E’ stato entusiasmante vedere padri lavorare con i figli, mariti con le mogli, morosi con le morose, amici con sconosciuti e tutti con un entusiasmo ed una consapevolezza dell’importanza del lavoro che si stava svolgendo, per quanto umile.

    La consapevolezza di fare qualcosa per quelli che sono andati avanti, per noi che tramite questo lavoro stavamo creando o ricreando gli antichi legami della naja ma soprattutto con la speranza che questo sforzo possa servire a tramandare ancora, per tanto o per poco non importa, la storia di quegli uomini che un tempo portavano un buffo cappello con la penna.

    Un alpino, una sera, tornando verso le tende, dopo una giornata a picco e pala disse brontolando una cosa che meglio di tutto riassume il clima che si vive in Ortigara: Queste e xe fameje!

    Roberto Genero
    Presidente della Sezione ANA di Marostica


    Gli alpini al lavoro per il recupero di un bunker.