Ora pensiamo agli aiuti

    0
    46

    Le scrivo perché sono stato sconvolto dal modo in cui sono state trattate le popolazioni del Centro Italia. Lasciamo perdere le manifestazioni politiche di vicinanza a questi poveri disgraziati “Non vi lasceremo soli ” e “Lo Stato farà la sua parte” ed altre amenità del genere. Passerelle televisive con codazzo di giornalisti al seguito, “non è il caso di alimentare altre problematiche e via discorrendo”. 

     

    Ma da semplice cittadino mi chiedo come mai tante tragedie accadano in certe parti d’Italia mentre in altre regioni le cose vanno assai diversamente; ci sono le turbine non rotte e con gasolio, le Prefetture sono più accorte, ci sono i piani valanga, la corrente elettrica non viene sospesa per oltre una settimana, c’è una maggiore prevenzione per i problemi del territorio… Abbiamo visto sindaci sempre in prima linea, non abbiamo sentito le giustificazioni della loro inefficienza dei prefetti, dei governatori delle Regioni, delle Province. C’è stata la concomitanza del terremoto e della neve, ma c’è stata anche una superficialità nel gestire questi eventi. Onore ai sindaci dei paesi che si sono prodigati, ai volontari che hanno lavorato anche a proprio rischio.

    Mario Rech Gruppo Pagnano d’Asolo, Sezione di Treviso

    Caro amico, leggo nelle tue osservazioni due livelli di analisi. La prima si rifà alla domanda: perché alcune tragedie accadono in alcune zone? Se ti riferisci al terremoto, la risposta è molto semplice e ci viene dalla scienza. Ci sono zone più esposte di altre, così come lo è il Friuli, giusto per stare dalle tue parti, e altre zone d’Italia. Ringrazia il Cielo se dove vivi questo non accade. Non è merito e colpa di alcuno. Sulla gestione del territorio, ecco il secondo livello, potremo certamente fare le pulci a tanti episodi. Ma non è questo il momento delle polemiche. Ora bisogna dare una mano alle popolazioni in difficoltà. Poi ne parleremo.