Non solo Veneto: tanti gli scenari in cui sono intervenuti i volontari della PC ANA

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Nei giorni scorsi abbiamo raccontato diffusamente gli interventi che i volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini hanno effettuato – e che sono tutt’ora in corso – nel bellunese e dell’agordino. Le dimensioni territoriali e la criticità degli scenari operativi hanno monopolizzato l’attenzione su una calamità di cui, a memoria d’uomo, non si aveva ricordo, soprattutto in relazione ai venti impetuosi, con raffiche a oltre 200 chilometri orari, che hanno causato disagi in diverse frazioni, isolando un grande numero di abitanti, tagliando le comunicazioni, l’energia elettrica e impedendo la distribuzione dell’acqua potabile.
Gli interventi in Veneto non hanno però costituito le uniche emergenze che hanno coinvolto la Protezione Civile ANA. In Friuli diversi volontari hanno partecipato alle operazioni al seguito della Colonna Mobile della Regione Friuli Venezia Giulia; nel territorio ligure sono intervenuti a Savona con la locale Unità sezionale, mentre l’unità di Protezione Civile della Seziona ANA di Genova ha operato a Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino (nelle foto).

Anche i volontari della Sezioni di Firenze e di Massa Carrara nelle Alpi Apuane, hanno effettuato alcuni interventi sul territorio di competenza, finalizzati alla rimozione di alberi abbattuti, in seguito l’ondata di maltempo ha colpito la Toscana, seppur in misura minore rispetto ad altre zone.

Nel Veneto, una delle zone più flagellate, resteranno operativi per giorni circa 70 volontari della PC ANA, 20 motoseghisti, 5 squadre AIB con Modulo che si stanno muovendo proprio in queste ore verso Belluno, inquadrati nella Colonna Mobile Nazionale ANA, mentre altri uomini ed altre donne della nostra Protezione Civile stanno operando in Veneto sotto l’egida delle Colonne Mobili Regionali di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche.

Completano il quadro innumerevoli interventi della PC ANA in tutto il Nord Italia con varie unità sezionali attivate dagli enti locali e dalle prefetture.

Stefano Meroni