Non siamo tutti alpini

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    Ho letto attentamente la lettera di Favro sul numero di settembre. Conosco amici degli alpini che non solo meriterebbero il cappello a scapito degli altri che lo hanno e che di alpino hanno veramente poco se non solo per giocare a briscolone e invitare amici (non alpini) a bivaccare in baita.

    La vostra risposta mi ha lasciato perplesso: tutti abbiamo e stiamo servendo la Patria se pur pensionati, non è certo un surrogato; in Russia hanno lasciato la penna sia gli alpini che i carabinieri, i finanzieri e quanto altro destinato all’ordine pubblico e alla vigilanza per la nostra sicurezza. Se poi hanno le ali tarpate dai politici e dalla giustizia hanno comunque le ali e mi sembra siano composte da penne… come le nostre, di cui siamo oltremodo orgogliosi. P.S.: non potevo esimermi, non entro nel merito dello scritto e di quanto proposto che anch’io ritengo discutibile, ma nella risposta che mi sembra oltremodo inopportuna ed estremamente elitaria.

    Sergio Bonanomi, Proserpio (Como)

    Caro Sergio, se la logica ha ancora un senso non possiamo “battezzare” come alpino tutto e tutti indifferentemente. Noi non togliamo meriti ad alcuno, ma senza che questo ci obblighi a dire che siamo tutti alpini.