Non scandalizziamoci

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    Quando leggo su L’Alpino qualche lettera che disquisisce sull’uso o abuso del cappello alpino o esibisce un patriottismo che mal nasconde un anacronistico nazionalismo o peggio un razzismo, mi viene la tristezza e lo scoraggiamento. Ma poi vado avanti e leggo del ponte dell’amicizia di Nikolajewka e dell’Asilo Sorriso di Rossosch e della ricostruzione in Centro Italia e mi rinfranco e mi riconcilio con la mia Associazione, con il mio Paese, con tutti i paesi del mondo.

     

    Orgoglioso di aver servito il mio paese nel Corpo degli alpini, in pace per fortuna, pur essendo pacifista convinto, nel rispetto della Costituzione. “Servire” è la parola chiave, che non significa essere servi, bensì utili ed è quello che noi alpini facciamo per onorare e ricordare chi è “andato avanti” in attesa di ritrovarci tutti assieme nel cielo degli alpini. Viva gli alpini! Viva l’Italia!

    Carlo Ferrari, San Giorgio della Richinvelda (Pordenone)

    Caro amico, nella vita non dobbiamo mai scandalizzarci. Magari indignarci, quello sì, ma non scandalizzarci. Le chiusure, le ottusità mentali esistono perché esistono gli uomini, i quali risentono di educazione, cultura, ambiente, condizionamenti politici… E questo succede anche tra gli alpini. Poi, come tu sottolinei, la forza silenziosa del bene è infinitamente sovrastante e capace di tener dritto il timone della nostra barca.