“MotoTour della Solidarietà alpina”

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In occasione del raduno del 4° Raggruppamento ad Ascoli Piceno, 14 motociclisti alpini, in sella ai loro centauri, sono partiti dal Piemonte e dalla Lombardia per portare la solidarietà, attraverso una somma di denaro raccolta con una sottoscrizione a favore degli amici alpini delle Marche, colpiti dal terremoto.

Gli ultimi appuntamenti estivi, organizzati in Piemonte e in Lombardia, erano finalizzati a tale scopo. La raccolta fondi è iniziata su richiesta degli alpini della Sezione Marche, nella persona del loro presidente e nostro socio Sergio Mercuri.

L’apice del tour è stato domenica 2 ottobre ad Ascoli Piceno. Al mattino abbiamo sfilato tra gli alpini delle Sezioni ospiti con i vessilli sezionali e gagliardetti. Alla sera e con cerimonia ufficiale, il nostro presidente Francesco Tajana, ha pubblicamente consegnato 1.000 euro agli alpini Argeo Iachini, capogruppo di Ascoli Piceno e al segretario locale e nostro socio, Mauro Corradetti, squisito nostro appoggio logistico e coordinatore del raduno di Raggruppamento.

Una cerimonia breve ma intensa quanto commovente. Una stretta di mano, un abbraccio sentito, piena fiducia sul loro operato e un… sorriso sincero di speranza e fratellanza alpina!

Un grande grazie va al gestore del rifugio ANA Giacomini nel valico di Forca di Presta (AP) il Signor Gino, per la splendida accoglienza ricevuta e tutti gli alpini del Gruppo di Antrodoco (Sez. Roma) per la straordinaria fraterna amicizia e squisita accoglienza, a seguito del loro invito, ricevuta in occasione della manifestazione alla rinnovata “Curva delle Mille Miglia” intitolata al grande campione Piero Taruffi. A nome di tutti i nostri partecipanti un grazie di cuore al loro Capo Gruppo Antonio Santopinto e al loro e nostro socio Massimo Cattani, nostro referente nell’iniziativa.

Una cinque giorni intensa che ci ha visto rientrare senza intoppi, portandoci negli occhi il ricordo di panorami e curve stupende; nella mente la sofferenza di centinaia di famiglie per ciò che hanno visto, subito e patito; nella preghiera un reverente ricordo ai quasi trecento morti nel sisma; nel cuore la certezza di una loro sicura rinascita, letta negli occhi e sentita nella stretta di mano di tante meravigliose persone.