Monte Cervino, mai strack!

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    La 57ª commemorazione dei Caduti del battaglione alpini Monte Cervino è stata celebrata nella cappella degli alpini di Cervinia. La cerimonia, favorita dal bel tempo, ha visto una nutrita partecipazione già dalla sfilata mattutina, ritmata dalla musica della fanfara sezionale. Alpini e autorità sono quindi salite alla chiesetta, a quota 2.196 metri, per l’alzabandiera e la deposizione di una corona in ricordo dei Caduti. 

     

    Dal pianoro dove sorge la chiesetta si gode un panorama mozzafiato che favorisce la contemplazione e il raccoglimento: la grande croce in legno, a ricordo della celebrazione eucaristica nel 1991 di San Giovanni Paolo II e il Cervino, imponente, dominano lo sguardo del viandante.

    In questo paradiso di balze e vette è stato ricordato l’eroismo e il sacrificio degli uomini del reparto durante le Campagne di Grecia e di Russia, sottolineando che il battaglione Monte Cervino fu costituito una prima volta durate la Grande Guerra guadagnando una Medaglia d’Argento. Maurizio Lanivi, speaker della cerimonia, ha invitato alcune delle autorità a intervenire; hanno preso la parola il Capogruppo di Valtournenche Luca Vallet, il sindaco Deborah Camaschella, il senatore Albert Lanièce, il comandante del 4º reggimento alpini paracadutisti Ranger, colonnello Salvatore Paolo Radizza e il comandante del Centro Addestramento Alpino, generale Simone Giannuzzi, seguiti dal Presidente sezionale Carlo Bionaz e dal Consigliere nazionale Marco Barmasse.

    I discorsi hanno evidenziato l’importanza dell’esempio che ci viene trasmesso dai Caduti, la loro eredità di valori e ideali che l’attuale momento storico sembra avere dimenticato, ma che risultano indispensabili per la società, in ogni tempo. Attorno alla chiesetta c’erano i vessilli delle Sezioni di Asti, Bolognese-Romagnola, Genova, Ivrea, Novara, Torino, Vercelli e, naturalmente, Aosta e una cinquantina di gagliardetti di altrettanti Gruppi, i vessilli delle locali Associazioni del Nastro Azzurro e di altre Associazioni d’Arma.

    Da segnalare anche la presenza del generale Armando Novelli, già comandante delle Truppe Alpine, e delle signore Imelda Reginato, vedova della Medaglia d’Oro Enrico, e Maria Ingegnoli, nipote della Medaglia d’Oro Mario Bonini.

    Ai discorsi è seguita la Messa, celebrata dal parroco di Valtournenche, don Paolo Papone, che ha saputo commentare le letture bibliche in relazione al sacrificio dei soldati, obbedienti al dovere, partendo dalla pagina di San Paolo nella quale l’apostolo afferma che è forte proprio quando è debole. Nel pomeriggio il coro Ana Monte Cervino e la fanfara sezionale si sono esibiti per le strade di Cervinia, allietando i numerosi turisti e attirando l’attenzione di alcuni giapponesi, affascinati dalle cante della tradizione alpina.

    Alessandro Celi