Missione umanitaria

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    In Giordania, al confine con la Siria, è dislocato dai primi del mese scorso un poliambulatorio dell’ospedale da campo ANA: accoglie i profughi che provengono dalla Siria, la maggior parte donne e bambini. La decisione di stanziare un posto di prima assistenza umanitaria e sanitaria ai profughi è stata presa, in cooperazione con le Nazioni Unite, dal nostro Consiglio dei ministri su proposta del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata. La richiesta è stata comunicata al Dipartimento nazionale di Protezione Civile il quale ha assegnato questo compito alla nostra Associazione.

    Il responsabile dell’ospedale da campo, il prof. Lucio Losapio, era già al lavoro per selezionare l’adeguata composizione del poliambulatorio che è partito il 3 luglio scorso alla volta di Al Mafraq, a ottanta chilometri dalla capitale giordana e a soli dieci dalla frontiera con la Siria.

    È composto da cinque moduli: uno per l’accoglienza e la registrazione, un ambulatorio medico-cardiologico e chirurgo traumatologico, un ambulatorio ostetrico- ginecologico e pediatrico, una struttura diagnostica che comprende apparecchiature di radiologia, ecografia, un laboratorio di analisi e la farmacia ed infine una struttura di degenza per una dozzina di posti letto. Il personale del poliambulatorio comprende il responsabile medico, dottor Carlo Saffioti, un cardiologo, un pediatra, un internista infettologo, un’ostetrica, tre infermieri professionali e cinque logisti.

    Ogni 15 giorni riceveranno il cambio da altrettanti specialisti che fanno parte del team d’intervento del nostro ospedale da Mirandola – L’interno dell’unità radiologica fornita dal nostro ospedale da campo che garantisce la continuità del servizio del reparto dell’ospedale cittadino inagibile per il terremoto. campo. Fra i compiti dei medici dell’ospedale c’è anche quello di istruire il personale tecnico giordano che avrà la gestione del poliambulatorio quando cesserà la missione dei nostri volontari e sarà loro la gestione del poliambulatorio le cui strutture e apparecchiature resteranno in Giordania.

    Intanto continua anche l’attività dei medici dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, lesionato dal terremoto, nella tenda radiologica dell’ospedale da campo ANA che garantisce, nonostante la situazione di emergenza, continuità nei servizi del polo ospedaliero. L’attività è stata rivolta sia agli utenti dei posti medici avanzati, sia a quelli ambulatoriali. L’efficienza della struttura è assicurata da due nostri tecnici che si alternano ad altri nei turni di permanenza.