Mai nessuna interferenza

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    Caro direttore, lettera di Walter Pugliese a pagina 7 de L’Alpino di aprile mi ricorda come un pessimo direttore del nostro mensile: forte con i deboli e debole con i forti. Può essere, ma quel poco di autostima che mi porto dentro mi fa pensare che le opinioni di Walter siano piuttosto personali.

    Dell’episodio non ho memoria, tuttavia mi sento in obbligo, anche a risarcimento dei lettori che mi hanno sopportato per quasi sei anni, di precisare che mai, e sottolineo mai, vertici dell’Ana, Presidente nazionale in primis, hanno interferito sulla linea del giornale. Gli errori che ci sono stati sono riuscito a farli tutti da solo. Sulla pubblicazione dei necrologi, riservata a decessi di Presidenti nazionali, membri del Cdn o presidenti di sezione in carica, con qualche deroga per personalità d’eccezione, c’è una direttiva del Consiglio Direttivo e a quella ci siamo attenuti. Non perché “obbedienti” ma perché consapevoli che L’Alpino è una rivista al servizio di un’Associazione d’Arma che, grazie alla sua disciplina e alle sue tradizioni, ha segnato la storia d’Italia e che solo così può continuare ad essere un punto di riferimento per la nostra società. Buon lavoro.

    Vittorio Brunello – Bassano del Grappa

    Caro Vittorio, la stima che tu godi dentro l’Associazione dipende da quello che hai fatto e da quello che sei e non ha bisogno di avvocati difensori. Tanto meno è necessario che io ti lodi pubblicamente. La stima mia nei tuoi confronti non è né di circostanza, né di oggi. E tu questo lo sai perfettamente. La mia risposta alla lettera, non era per te o per seminare dubbi, ma solo per dire che certe logiche con me non funzionano. Quindi desistano prima di provarci. Se qualcuno cerca di farsi largo coi gomiti credendo che questo sia il metodo giusto, millantando successi… storici, ne tragga le conclusioni. Parola di Brunello, parola di Fasani.