LECCO – Ottimo 90°, nonostante la pioggia

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    Sotto la pioggia battente, moltissimi alpini della sezione hanno voluto comunque sfilare per onorare l’impegno con la gente di Lecco. A scaldare le penne nere ci aveva pensato il cappellano militare don Diego Gabusi pronunciando nel Santuario della Vittoria un’omelia così appassionata da venire salutata, alla fine, da un’ovazione.

     

    Cosa rappresenti poi la sezione di Lecco nella grande famiglia dell’ANA lo hanno testimoniato la presenza del picchetto in armi del btg. Morbegno, dell’allora vice presidente nazionale Antonio Arnoldi, che ha affiancato il presidente sezionale Ripamonti nella scorta al vessillo, dei vessilli sezionali di Varese, Brescia, Luino, Sondrio, Salò, Bergamo, Milano, Asti, Alessandria, Monza, Colico, Tirano, Como, e dei gagliardetti di un centinaio di Gruppi e di una quindicina di sindaci, presenze che ripropongono e ricordano le benemerenze e i traguardi conseguiti dagli alpini lecchesi in questi novant’anni.

    Certo, a vedere gli alpini sfilare – e con loro la banda sezionale e quelle di Esino Lario e Cesana Brianza, i cori Grigna e Stelutis, i Picett del Grenta – sulle rive di un lago che neanche una giornata uggiosa riesce a mortificare nella sua struggente bellezza, ci si chiede come sia possibile che una città di lago abbia dato così tanti dei suoi ragazzi alle Truppe di montagna. Ma è proprio perché nel lago si specchiano le montagne che lo sguardo si alza alle cime del Resegone e delle Grigne… e l’amore per la montagna ha finito con il diventare amore per la patria nella fierezza di appartenere ad un Corpo unico al mondo, quale è quello degli alpini.

    Come certi “veci” che, sfilando davanti al vessillo sezionale, hanno ritrovato, almeno per un breve tratto, il passo gagliardo di anni ormai lontani, come a voler sottolineare che l’essere stati alpini era stato l’onore più grande ed il più bel ricordo della loro vita. a.s.