Le armi della fede

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    Carissimo direttore, non appena venuto a conoscenza della censura attuata alla “Preghiera dell’Alpino”, da parte della diocesi di Vittorio Veneto, il mio primo pensiero si è indirizzato alla tua persona, il che mi ha indotto ad eleggerti, se me lo consenti, a mio confessore e consolatore.

    Potrò ancora godere di assoluzione se, nel recitare la nostra Preghiera, continuerò ad attenermi alla versione che, nel richiedere al Dio del cielo di rendere forti le nostre armi, intendo quelle della fede e dell’amore citati prima nella stessa Preghiera?

    gen. Luigi Morena

    Caro il mio generale, come potrei rimandare errabondo, sotto il peso della colpevolezza, chi mi accompagnò nella primissima esperienza alpina, in quel di Aosta? Caso mai potrei mettermi al tuo fianco, peccatore con peccatore, a segnare il passo in attesa della conversione dei nostri accusatori. Per ora, sverna sereno contemplando il Bianco e l’Emilius e il Gran Paradiso, senza fretta di arrivarci. In Paradiso ovviamente. Perché l’estate prossima ti voglio a recitare la nostra Preghiera con i tuoi allievi del 20º Corso.