La solidariet alpina a Conegliano (e oltre)

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    Presentato il Libro verde 2004 : un milione le ore lavorative e 4 milioni di euro raccolti dagli alpini in un anno di solidarietà.

    DI MATTEO MARTIN

    Sabato 16 aprile è stato presentato a Conegliano il 4º Libro Verde della Solidarietà alpina , 220 pagine di tabelle e freddi numeri per raccontare il calore di un milione di ore di solidarietà delle sezioni e dei gruppi della nostra associazione. Un libro rilevante nella sostanza, come sottolinea efficacemente il presidente nazionale Corrado Perona nel corso della presentazione al Teatro Accademia, gremito per l’occasione: È un libro la cui importanza risiede in quel contenuto di solidarietà che è catalizzatore di cooperazione e di amicizia .

    Sul palco, seduti al tavolo con il presidente nazionale, c’erano il vicepresidente Giorgio Sonzogni, presidente della commissione del Libro Verde , il presidente della sezione di Conegliano Antonio Daminato e il primo cittadino, il sindaco alpino Floriano Zambon. Sul palco erano schierati il Labaro e i vessilli delle sezioni di Biella, Cadore, Casale Monferrato, Milano, Torino, Savona, Valdagno, Valsusa e della sezione ospitante, Conegliano.

    Nel suo discorso introduttivo Giorgio Sonzogni ha ricordato brevemente la storia del Libro Verde, realizzato dal Centro Studi A.N.A. che ha ordinato i dati in collaborazione con le sezioni dell’Associazione. Diversa è la formula proposta quest’anno per la giornata della solidarietà, con la soppressione della partita del cuore svolta nei tre anni precedenti e che non aveva saputo richiamare l’atteso pubblico sugli spalti a favore di un’iniziativa della tradizione più tipicamente alpina: il concerto dei cori in congedo delle brigate.

    La presentazione si è quindi incentrata sui numeri della solidarietà. Un milione le ore lavorative a cui si devono aggiungere i 4 milioni di euro raccolti, numeri di tutto rispetto che, per essere meglio valutati, devono essere associati alle varie realtà in cui la solidarietà viene svolta. Ed é qui che emerge il dato veramente confortante di una solidarietà multidirezionale: dal sostegno alle associazioni che curano i disabili o ospitano orfani a quello per la parrocchia; dalla raccolta di fondi in caso di calamità all’impegno con le amministrazioni comunali nelle più svariate attività, dai lavori di manutenzione all’aiuto a chi non ha nulla e così via. Un dato questo che non è passato inosservato alle istituzioni locali.

    Floriano Zambon, sindaco di una città che oggi vanta ben 300 associazioni benefiche nel territorio, ricorda che anche rispetto ad anni prima quando se ne contavano qualche decina già allora gli alpini erano molto attivi nel settore della solidarietà e che sicuramente quell’impegno e quello spirito sono stati contagiosi. Ed è anche questo uno dei motivi per cui l’amministrazione comunale cinque anni fa ha consegnato proprio all’A.N.A. il premio Civilitas della città di Conegliano.

    Il presidente sezionale Daminato ha parlato della festa per gli 80 anni della sezione di Conegliano, che vengono celebrati proprio in quest’occasione e delle attività in programma, come la costruzione di un museo delle 5 brigate alpine, che vuol essere un omaggio e un ricordo delle storiche brigate tre delle quali, come l’Orobica, la Cadore e la Tridentina, sono oggi disciolte. Parlando poi dell’abolizione del servizio di leva nell’ottica della solidarietà Daminato afferma: Quando e se gli alpini dovessero non esserci più, daremo il nostro nome alla storia, perché il volontariato non alpino non ci appartiene geneticamente . È questo un tema di non poco conto, che fa sorgere grandi interrogativi: l’abolizione della leva porterà una flessione anche nelle fila della solidarietà? Ciò avrà riflessi anche sull’impegno sociale e civile?

    Eh sì, perché la solidarietà alpina non si limita solo ai grandi numeri ma si estende anche a quelle attività socialmente utili che nel corso degli anni l’A.N.A. ha saputo coltivare e verso le quali le istituzioni italiane non hanno sempre mostrato gratitudine, come il nucleo di protezione civile che conta oltre 13.000 volontari e viene impiegato sia in Italia che all’estero, come l’ospedale da campo, unico nel suo genere perché interamente aviotrasportabile e con una struttura flessibile a seconda che il suo impiego avvenga per calamità naturali, conflitti, emergenze civili.

    Terminata la presentazione del Libro Verde l’affetto e la partecipazione per gli alpini sono stati riconfermati al concerto serale dei cori dei congedati delle brigate Cadore, Julia, Orobica e Tridentina, in competizione canora al Teatro Accademia, davanti a oltre 800 spettatori. Grandi applausi e grande solidarietà perché la somma raccolta a teatro è stata devoluta all’associazione Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot e alla Comunità terapeutica per tossicodipendenti di Conegliano.

    Splendida e imprevista è stata anche la conclusione del concerto con il presidente Perona sul palco con tutti i coristi dei congedati delle brigate e il saluto del vescovo, mons. Giuseppe Zenti, che ha raccolto applausi esordendo con queste parole: Una splendida serata, sono dispiaciuto di non aver fatto il servizio militare .

    Domenica gli applausi si sono trasferiti nelle strade per i festeggiamenti per l’80º della sezione di Conegliano. Alla presenza delle autorità civili e militari e di tanti alpini la manifestazione si è svolta secondo il tradizionale programma con l’alzabandiera, l’onore ai Caduti, la sfilata per le vie della città e la S. Messa in piazza officiata da mons. Domenico Perin, cappellano della sezione di Conegliano.

    La festa domenicale è andata così a terminare, ma continuavano a riecheggiare nelle parole e nei pensieri la gratitudine per la solidarietà prestata da quanti, con costanza e dedizione, nei loro paesi, nelle loro città, nelle valli o tra i monti hanno concorso a creare questo buon risultato: grazie a tutti voi.