La grandezza delle piccole cose

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    Entusiasmante! E non mi riferisco alla massa dei più o meno “veci” che vi hanno partecipato. Era scontato, come sempre del resto. Parlo della popolazione che ha dato alla nostra festa uno smalto particolare di entusiasmo, ovazione, felicità e riconoscimento. Ma il motivo per cui scrivo è un altro: noi di Gorizia, siamo partiti quasi buoni ultimi e di conseguenza ci siamo “beccata” tutta la pioggia e la grandine che le previsioni meteorologiche ci avevano promesso.

     

    A nulla o quasi sono serviti le mantelline, i poncho, le giacche a vento e altri ripari artificiali: è venuta giù bene e molto abbondante. Ciò nonostante la popolazione era presente in massa sotto ripari di fortuna o naturali, dotata di un commovente entusiasmo; ma ecco quello che volevo raccontare: ad un certo punto, subito dopo le tribune delle autorità, un tale non giovanissimo ma nemmeno tanto vecchio, fermo sul lato destro del senso di marcia dove io mi trovavo, rivolto alla massa sfilante, grida: “Se la ciapé voialtri, posso ciaparla anca mi” ed ha chiuso l’ombrello. Alla pioggia che mi bagnava copiosamente il viso, si sono aggiunte anche un paio di lacrime. Poi quasi alla fine del percorso, ci attendeva il caposezione che, fermo su una specie di podio, insieme con altri due noti “veci”, salutava il nostro passaggio ringraziando le “sue truppe” per la prova affrontata, anche loro tre impassibili sotto la pioggia e la grandine. La grandezza è fatta di piccole cose.

    Giorgio Zuccato – Gruppo di Fogliano Redipuglia sezione Gorizia

    Traduciamo per chi non fosse del Nord: “Se la prendete voi (l’acqua), posso prenderla anch’io”. Va detto che la fierezza degli alpini che hanno sfilato in quel fortunale è stata qualcosa di epico. Così come commovente è aver visto la gente rimanere imperterrita al proprio posto fino alla fine. Segno che l’animo alpino era entrato nel popolo, unito in quel frangente come un corpo unico.