L’illacrimato

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    Mi riferisco alla lettera di Damiano Rech uscita su L’Alpino di febbraio 2018 per aggiungere che Umberto I era molto immeritatamente soprannominato “il re buono”.

     

    Tra i molti fatti “non buoni” da lui compiuti ne cito solo uno: la strage compiuta dal generale Fava Beccaris a Milano nel 1898, quando prese a cannonate la popolazione che protestava per la tassa sul macinato che aumentava il prezzo del grano per una popolazione già alla fame. Ancora adesso non si sa con precisione il numero dei morti (si parla di 100 morti e 500 feriti!). Tanto erano solo dei poveracci. Termino dicendo che se fosse solo per me lo toglierei dal Pantheon e lo metterei vicino al figlio a Vicoforte, tanto detto alla piemontese erano della stessa cilindrata. Naturalmente se tale lettera venisse pubblicata impegna solo me. Grazie.

    Gianfranco Arese Gruppo di Madonne dell’Olmo, Sezione di Cuneo

    Andare a curiosare nella storia è importante, ma qualche volta bisogna chiudere subito la “scatola”, soprattutto se esce cattivo odore. In questi casi l’unica cosa da fare è lasciare i trapassati nel loro oblio. Illacrimati, come direbbe Ugo Foscolo.