L’8° reggimento alpini cede la responsabilità della TSU-S al 6° reggimento bersaglieri

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Farah, 10 agosto 2013 – Si è svolta questa mattina, presso la Forward Operating Base (FOB) ‘Dimonios’ di Farah, la cerimonia di avvicendamento alla guida della Transition Support Unit – South (TSU-S). Alla presenza del comandante del Regional Command West, generale di brigata Ignazio Gamba, il colonnello Michele Merola, comandante dell’8° reggimento alpini, ha passato le consegne al parigrado Mauro Sindoni, comandante del 6° reggimento bersaglieri.

Alla guida della TSU-S dallo scorso 27 marzo, in questi mesi l’8° alpini ha raggiunto tutti gli obiettivi assegnati sia nel settore della sicurezza, che nel settore della cooperazione civile e militare.

Durante il proprio mandato, gli uomini e le donne guidati dal colonnello Merola si sono cimentati in molteplici attività a supporto delle forze di sicurezza locali, in un’area tra le più impegnative, anche a causa della dichiarata ‘fighting season’ (stagione dei combattimenti), iniziata subito dopo il termine del periodo della raccolta dell’oppio (fine maggio).

126 pattuglie di sicurezza, 95 interventi di rimozione e bonifica d’ingenti quantitativi di Improvised Explosive Device (le famigerate IED), 59 attività di controllo della ‘route 517’ – l’importante asse stradale che collega la città di Farah alla ‘Highway 1’, la statale che collega tutte le maggiori città dell’Afghanistan e la cui percorribilità è di vitale importanza per la sicurezza dell’intera provincia – sono solo alcuni dei dati che, infatti, rappresentano numericamente l’intensità delle operazioni che ha contraddistinto il turno operativo dell’8° alpini.

Molteplici sono stati anche gli incontri con le autorità politiche locali, con i comandanti delle Afghan National Security Forces (ANSF) e con gli ‘elder dei villaggi, in un momento delicato come quello attuale di ‘Transizione’ delle responsabilità dalle forze della coalizione internazionale dell’ISAF alle autorità locali.

Dal punto di vista delle operazioni militari, dal 18 giugno scorso sotto la responsabilità delle ANSF, la TSU-S ha supportato costantemente i colleghi afghani in aree delicate e particolarmente a rischio e tra le 52 operazioni portate a termine con successo, meritano una particolare menzione le tre ‘Alamo’ svolte nell’area denominata ‘gomito del diavolo’. La ‘Alamo 3’ in particolare, oltre ad assicurare la libertà di movimento sulla ‘route 517’ e sulla ‘Highway 1’, ha garantito un’adeguata cornice di sicurezza e un concreto supporto logistico durante la costruzione di un ‘Combat Outpost’ delle ANSF (COP – presidio avanzato fortificato).

Il distretto di Shewan è stato teatro delle tre operazioni ‘Windy Spring’ ove la TSU-S ha supportato l’esercito e la polizia afghana in una complessa attività volta a incrementare la fiducia della popolazione nelle ANSF. Durante la ‘Windy Spring 3’, svolta lungo la ‘route 517’ e il ‘Farah Rud Bazar’, sono stati inoltre condotti degli incontri nei villaggi di Tumenak, Safarak, Tappeh, Puzeh-ye-Langar e Warya, per favorire la libertà di movimento sul territorio e assicurare una costante presenza militare in un’area da sempre considerata roccaforte degli estremisti.

Da non dimenticare, infine, l’operazione ‘Hot Summer’ e le due ‘Silk Worm’, entrambe mirate a garantire la libertà di movimento lungo le principali rotabili della provincia di Farah, durante le quali i genieri del 2° reggimento guastatori in supporto alla TSU-S hanno ritrovato, disinnescato e bonificato diversi ordigni esplosivi improvvisati all’uopo posizionati dalle forze estremiste.

Al termine dell’odierna cerimonia, la bandiera di guerra, gli uomini e le donne dell’8° alpini hanno lasciato l’area di Farah. Nei prossimi giorni il reggimento farà ritorno in Italia, con la confortante consapevolezza di aver fatto del proprio meglio, con tenacia e generosità, per favorire la crescita delle ANSF e della provincia meridionale dell’area di responsabilità affidata al contingente italiano.

La TSU-S è l’unità di manovra del contingente militare italiano di stanza nell’ovest dell’Afghanistan che, nell’attuale fase del delicato processo di transizione, si occupa di fornire supporto e assistenza alle ANSF per garantire la sicurezza della provincia di Farah.