Il solito disservizio

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    Nel fare i complimenti per il nostro giornale che sembra sempre giovane anche se leggendo gli “auguri ai veci” o la rubrica “incontriamoci” capiamo che non è così, non certo per colpa nostra, vorrei segnalare, cosa peraltro nota, che il giornale arriva sempre in ritardo. Anche i numeri di dicembre 2017 e gennaio 2018 mi sono arrivati assieme giovedì 30 gennaio e non è la prima volta.

     

    Basti pensare che aspettavo il numero di aprile 2017 per l’Adunata di Treviso che non è arrivato in tempo, per questo ho scritto al “Giornale di Vicenza” segnalando la cosa e lo stesso giorno che è uscita la mia lettera sul quotidiano locale un dipendente delle poste di Bassano è arrivato in macchina a casa mia per portarmi L’Alpino. Questo fa capire tante cose, io ovviamente a Treviso ero andato ed ero tornato già da una decina di giorni. Ho letto in un numero recente i costi che la nostra Associazione sostiene per il recapito del giornale ed ho pensato: perché non coinvolgere Sezioni e Gruppi per il recapito dello stesso? È una cifra molto importante che l’Associazione saprebbe impiegare molto più proficuamente. Peraltro se Poste Italiane non è in grado di dare il servizio perché deve essere pagata? Facciamoci un pensierino.

    Costantino Pontarollo, Gruppo di Campese, Sezione di Bassano del Grappa

    Purtroppo caro amico non è pensabile dare attuazione alla tua idea. Nelle Sezioni ci sono tanti bravi volontari, ma vuoi per l’anagrafe, vuoi per altre incombenze, non sarebbe facile recapitare 350mila copie. Credo che accanto alle proteste che noi facciamo abitualmente con le Poste, sia il caso di continuare la denuncia pubblica sui giornali locali. Anche perché tante volte il disservizio dipende da chi dovrebbe fare il proprio dovere con maggiore zelo.