Il saluto al Labaro

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    Certamente la sfilata è il momento centrale dell’Adunata nazionale, e che momento! In realtà è un evento che dura dodici ore, tutti gli alpini sono individualmente protagonisti, dai reduci, ai più anziani, ai più giovani. Però non sono sicuro che il senso della sfilata sia noto a tutti. E il senso sta nel Labaro.

     

    Cerco di spiegarmi. La sfilata non è una gioiosa esibizione della grande famiglia alpina, oppure un saluto alla città o alle autorità, o un modo di occupare una giornata. Il senso della sfilata è rendere omaggio al Labaro, perché esso rappresenta la storia del Corpo. Il senso della sfilata, a mio avviso, è certamente questo. Perché dico che non è noto? Perché si vede sempre che al passaggio davanti al Labaro l’atteggiamento degli alpini non cambia, rispetto al tratto già percorso o a quello che si percorre successivamente. Si dovrebbe invece notare, avvicinandosi al Labaro (anzi, ai Labari, perché c’è anche quello dell’Unirr) un rispetto cosciente e uniforme, un sospendere le chiacchiere e i saluti verso gli spettatori, un attenti a dest/sinist che faccia percepire a tutti i presenti, alpini sfilanti, autorità, spettatori, che è quello, il Labaro, il centro della sfilata e dell’intera Adunata. Sarebbe quindi molto utile uno striscione appeso in alto, poco prima del Labaro, per dare questo ordine di attenzione. Per poi, poco dopo, riprendere con la scioltezza di prima, per concludere festosamente lo sfilamento.

    Paolo Picco Gruppo Monza Centro, Sezione di Monza

    Caro Paolo, tu dai forma nel saluto al Labaro, a quanto scrivevo nell’editoriale di aprile. Sappiamo perché andiamo all’Adunata?