Il Centro Studi ANA diventa grande

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    Nella suggestiva sala del centro convegni San Salvatore di Rodengo Saiano, sabato 29 settembre si sono riuniti i referenti del Centro Studi ANA. Accolti dal benvenuto del presidente della sezione di Brescia, Davide Forlani, i rappresentanti di 47 Sezioni sotto la regia del presidente della Commissione Centro Studi ANA Luigi Cailotto hanno sviluppato diversi temi, oggetto dei principali progetti del Centro Studi.

    Il vice presidente vicario Adriano Crugnola, forte dell’esperienza sviluppata nei precedenti tre anni di Commissione, ha sottolineato in modo particolare la novità di quest’anno: la scelta, fortemente voluta dalla Commissione di dedicare a questo incontro un’intera giornata, a differenza delle precedenti edizioni che lo vedevano confinato all’ombra del CISA.

    Nella mattinata Mauro Depetroni (realtà museali ANA), Gianluca Marchesi (Progetto scuole) e Luca Geronutti (biblioteche ANA) hanno presentato lo stato di avanzamento delle attività che ha visto una sferzante accelerata negli ultimi due anni. Nel pomeriggio i referenti, divisi in tre gruppi, hanno trattato ciascuno i tre temi. Particolare interesse per l’attività dedicata al progetto scuole: i Gruppi e le Sezioni da tempo collaborano con gli istituti scolastici, interagiscono con docenti e alunni al fine di diffondere la cultura alpina tra i giovani e, in linea con le direttive del nostro Statuto, di “tener vive e tramandare le tradizioni degli alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta”.

    Importante è stato il contributo da parte dei referenti che hanno voluto condividere le rispettive esperienze dimostrando di aver ben compreso il nuovo percorso presentato nel 2010 a Conegliano: creare con maggiore convinzione e particolare attenzione una rete, ovvero un continuo scambio di idee, informazioni, conoscenze tra i vari rappresentanti del Centro Studi, una cordata che lega la Sede nazionale alle Sezioni e soprattutto ai Gruppi.

    È un principio fondamentale che significa “essere Associazione”, essere una famiglia, un modus operandi che dobbiamo fare nostro: trasformare, insomma, l’io in noi! Essere Associazione significa appunto diventare un tutt’uno, una cosa sola. Collaborando e condividendo le esperienze potremo presentarci come un unico grande monolite, punto di riferimento per l’intera società. La presenza così numerosa dei referenti, la vivacità degli interventi che si sono susseguiti, il desiderio di ognuno di raccontare la propria esperienza condividendo idee e progetti hanno decretato il successo di questa edizione.

    Non lo si dovrebbe fare, perché tutti meritano il nostro grazie, ma lasciate che ne giunga uno speciale all’artigliere da montagna Enzo Agostini, referente della sezione Marche, arrivato con il treno e con uno zaino carico di entusiasmo. Un esempio per tutti. Ecco perché è nostro dovere continuare sul sentiero intrapreso, anche quando la stanchezza si fa sentire e il peso dello zaino sembra insostenibile. Lo dobbiamo ai nostri Padri: diffondere la storia e la cultura alpina nelle nostre baite e, soprattutto, nelle scuole, nei paesi, nella società insomma. Gli alpini possono fare dell’Italia un paese migliore, dobbiamo solo crederci!