Il cappello ritrovato

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    Sono il Capogruppo di Calizzano, Sezione di Savona. Volevo portare a conoscenza di un disgustoso fatto per fortuna finito nei migliori dei modi. È la storia purtroppo vera di un vecchio cappello alpino da capitano del 6º trovato nell’entroterra ligure da un uomo della sorveglianza forestale e consegnato al nostro Gruppo. Il cappello era in un sacco dell’immondizia sommerso da bucce di mela, scorze di formaggi, insalata e pomodori marci, il tutto gettato in un dirupo in mezzo al bosco. Se interessa la storia è raccontata su un gruppo di Facebook (https://www.facebook.com/ groups/377297122812548/). Abbiamo voluto diffondere questa notizia per far capire a tutti che noi alpini non abbandoniamo mai nessuno, tantomeno i nostri vecchi che hanno fatto in modo di far diventare noi alpini quello che siamo oggi e un cappello equivale alla persona che lo portava. La notizia ha già avuto una incredibile e inaspettata diffusione mediatica sia su internet che sui giornali, soprattutto della zona. Noi del Gruppo di Calizzano da oggi ci siamo arricchiti di un nuovo membro, un cappello, il cappello di un capitano senza nome.

    Fabio Locatelli

    Quando mi chiamano per qualche conferenza, spesso sostengo che i discendenti sono dei veri eredi, che hanno coscienza del valore di quanto ricevono, ma tante altre volte sono solo degli idioti. Succede nelle grandi aziende, ma succede anche per un grande alpino. L’importante è che il cappello sia tornato in mani rispettose, evitando di finire sulla testa di un idiota di casa.