Il cappello alpino in politica

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    Egregio direttore, il prossimo 27 ottobre qui a Bolzano si terranno le elezioni provinciali per l’insediamento del nuovo consiglio e la nomina del futuro presidente della Giunta Provinciale. Tutti i partiti, come è giusto ed ovvio, cercano di attirare sulle proprie formazioni politiche il maggior numero di consensi. Questo meccanismo si deve avvalere però di procedure corrette. Ma recentemente sui viali di Bolzano sono apparsi dei giganteschi manifesti che mi hanno creato un senso di fastidio e di rabbia.

    In una di queste gigantografie appare a destra il volto del candidato Donato Seppi che sfoggia un cappello di ufficiale degli alpini, in alto a sinistra il simbolo della formazione politica (UNITALIA) e sullo sfondo il discusso Monumento alla Vittoria. Sono andato sul sito www.unitalia.it ed ho visto anche un altro manifesto che però non ho ancora visto affisso. In quest’ultimo al posto del monumento è riportato il profilo dell’Alpino di Brunico più volte soggetto a violenze. L’uso ignobile del copricapo degli alpini dovrebbe essere energicamente stigmatizzato. Chiedo pertanto che l’ANA, che ha sempre fatto mostra di non aderire, giustamente, a parti politiche diffidi – sia direttamente sia sulla stampa locale – la formazione politica di cui si parla e per essa la persona candidata ad usare il simbolo principe dell’Associazione cui appartengo da quasi 50 anni. Sono sempre stato un ufficiale del Genio Alpino dal gennaio 1962, ho prestato servizio sempre in Alto Adige e conosco benissimo le tematiche che hanno affrontato i due gruppi etnici e quando le cose sembra che migliorino (come si è visto con l’Adunata di Bolzano del 2012) c’è sempre qualcuno che demolisce e proprio per questo non tollero che si possa anche lontanamente abbinare a queste politiche discutibili il nome ed il simbolo degli alpini. Sul sito sopra riportato può trovare le foto dei due manifesti da me descritti. Sono a disposizione per qualunque chiarimento.

    Gen. (ris) Renato Pagano – Bolzano

    Ho visto il manifesto cui ti riferisci, caro generale. È davvero oltre ogni limite di decenza l’aver usato il cappello alpino per una campagna elettorale che ha il solo scopo di far incetta di voti. Sulle idee di Donato Seppi si può essere d’accordo o meno, ma per nessuna ragione è consentito “incartarle” dentro un cappello per lucrare un po’ di credibilità. C’è un solo modo di riparare alla faccenda: evitare di votarlo.