Ideali associativi

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    A pensar male si fa peccato ma si indovina, diceva uno che la sapeva lunga. Correrò il rischio, perché mi sbaglierò di sicuro, ma il tono della tua risposta non mi piace per niente, e non solo per la excusatio non petita sul buonismo ecumenista, che è, evidentemente, un pessimo esordio. 

     

    In realtà, quel tono filiale e rasserenante con cui compatisci la sofferenza provata e la resistenza opposta dall’Ana quando, sotto la presidenza di Parazzini, si “soppresse” (in realtà si sospese) la leva obbligatoria ha proprio il sapore di un buonismo di facciata, per non parlare della riconoscenza degli alpini per l’impegno profuso, di cui tu parli, che sembra l’augurio che si formula a una persona di riguardo, certamente meritoria, ma che ormai, lasci intendere, ha fatto il suo tempo e non serve più. Forse eri associativamente troppo giovane negli anni in cui l’intera Associazione si mobilitò per cercare con ogni mezzo lecito di contrastare quella scelta politica. Agimmo come un sol uomo, perciò non c’è necessità di riconoscenza verso nessuno, perché c’eravamo tutti. Circa l’orizzonte ideale e prosaico poi, Parazzini cita lo Statuto in cui si afferma che dobbiamo tenere vive e tramandare le tradizioni degli alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta; e non è forse questo un obiettivo che, a partire da un grande ideale, diventa reale, concreto, quotidiano, in tutto ciò che fa l’Ana? La nostra protezione civile, ad esempio, è così rispettata e considerata proprio perché la missione che compie discende da un ideale. Ogni giorno dobbiamo combattere con il contingente della realtà: per piacere, lasciamo fuori gli alpini da disegni tattico-opportunisti. Un uomo che si è preso sberleffi e lanci di uova perché ha esposto il Tricolore merita maggiore rispetto. Soprattutto dall’Associazione che ha avuto il privilegio di averlo Presidente.

    Gian Paolo Nichele, Sezione di Imperia

    Caro Gian Paolo, le tue non sono argomentazioni, ma è solo cattiveria. Del resto non hai perso occasione di usarla nei miei confronti anche in altre circostanze. Ovviamente ognuno dà ciò che ha.