I reduci insegnano

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    Un sole splendente ha gratificato, il 24 gennaio, la celebrazione nazionale del 72º anniversario della battaglia di Nikolajewka, affidata com’è tradizione, alla sezione di Brescia. In ricordo del tragico ed epico evento che il 26 gennaio 1943 aprì agli italiani, circondati dalle truppe sovietiche, la strada del “ritorno a baita”, si sono ritrovati a Brescia a fianco del Labaro dell’ANA, scortato dal vice presidente nazionale vicario Renato Zorio, i vessilli di 30 Sezioni e i gagliardetti di 152 Gruppi, accompagnati da quasi duemila penne nere.

     

    La solennità dell’evento è stata sottolineata anche dalla partecipazione del comandante delle Truppe Alpine, gen. Federico Bonato e dell’addetto militare all’Ambasciata russa di Roma, gen. Alexander Prikhodko: una presenza, quella russa, che ha suggellato ancora una volta il patto di fratellanza stretto, sempre a Brescia, dalle penne nere coi militari russi in occasione del 50º anniversario della battaglia. La giornata si è aperta con l’incontro tra i reduci e i ragazzi delle scuole medie “Tridentina” e “Giovanni Pascoli” di Brescia, che hanno ascoltato con interesse i racconti di quegli Alpini ultranovantenni e applaudito le esibizioni della fanfara alpina Tridentina e del coro Alte Cime della sezione di Brescia.

    Nel primo pomeriggio la commemorazione ufficiale, davanti alla scuola Nikolajewka di Mompiano, in cui sono assistite 120 persone con gravi disabilità motorie e in cui si compiono importanti ricerche sull’informatica facilitante: costruita oltre 30 anni fa dagli Alpini, è un monumento vivente. Qui sono salite assieme sul pennone, al suono dei due inni nazionali, le bandiere italiana e russa. L’orazione ufficiale è stata affidata alle semplici e toccanti parole di Leonardo Sassetti, classe 1921, che nel 1943 era a Nikolajewka come sergente mitragliere del battaglione Ceva, divisione Cuneense. Poi, in Piazza della Loggia, cuore simbolo della città di Brescia, il sindaco Emilio Del Bono ha ringraziato gli Alpini, perché: «Ci ricordano ogni giorno che le persone con il senso del dovere e della Patria esistono e lavorano».

    Gli ha fatto eco il gen. Bonato, sottolineando come le Truppe Alpine portino avanti con impegno i valori tramandati da Nikolajewka, anche nelle missioni all’estero, come quella che ora vede il 2º Genio alpini di Trento nella Repubblica Centrafricana. Centinaia di penne nere hanno poi raggiunto la Cattedrale, sfilando lungo le vie del centro, per assistere alla Messa concelebrata da mons. Bonicelli, Ordinario militare emerito, e dai cappellani militari. Ultimo appuntamento della giornata, la presentazione nella sede sezionale di Brescia, del volume Ritorno ad ogni costo – Diario di un alpino 1941-1945 curato da Giuseppe Piotti, di Franco Benedini classe 1917, alpino bresciano del Vestone scomparso nel 2008. Volume interessantissimo perché, attraverso le poche righe scritte ogni giorno da quel soldato, aggrappato alla vita e alla propria dignità di uomo, si comprende come fu possibile per alcuni sopravvivere al fronte greco albanese, a quello russo e a due anni di prigionia in Germania. Le cena di chiusura, a sottolineare l’indissolubile legame tra le penne nere e questa struttura, si è tenuta nella scuola Nikolajewka. Il mattino successivo, non è mancato l’omaggio al grande mausoleo dei Caduti nel cimitero Vantiniano di Brescia.

    Massimo Cortesi