I facili misteri della toponomastica alpina

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    Nei momenti di sosta o in rifugio, a volte le guide buttano qui a là domande trabocchetto.

    Perché il Monte Rosa si chiama così?Perché Cervino?Perché Gran Paradiso? , sorridendo poi alle scontate risposte suggerite dal rosato di albe e tramonti sulla neve, da cervi ormai scomparsi, dalle punte svettanti verso l’alto dei cieli. Ma il sorriso si può mutare in occhiata di rispetto rispondendo così: nelle parlate locali le voci ros , roise , ruise e simili indicano il ghiaccio: il Monte Rosa è il monte dei ghiacci (se ci si imbatte nella Rosetta l’incontro sarà piuttosto gelido…).
    Cervino è la trasformazione di Selvino , in dialetto scrvcn , il monte sopra le selve, folte un tempo lungo lo sue pendici. Gran Paradiso è la trascrizione italiana sulle carte topografiche di Gran Paroi , grande parete. Scomparirà una certa arcana suggestione, ma poesia e toponomastica solitamente non vanno d’accordo.