Graziano: nuovo incarico

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    L’ammiraglio con il cappello alpino e il generale degli alpini con il berretto della Marina. Sull’invito che annunciava l’avvicendamento al vertice dello Stato Maggiore della Difesa, l’amm. Luigi Binelli Mantelli e il gen. Claudio Graziano si sono fatti ritrarre, divertiti, l’uno con il copricapo dell’altro. Un simpatico preambolo al rigido cerimoniale militare, celebrato nella sede del Comando in Capo della Squadra navale in località La Storta (Roma), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Pietro Grasso, del ministro della Difesa Roberta Pinotti e dei sottosegretari di Stato alla Difesa Domenico Rossi e Gioacchino Alfano. L’Ana era rappresentata dal Presidente nazionale Sebastiano Favero che ha scortato il Labaro.

    Tra gli invitati d’onore anche il caporal maggiore capo Andrea Adorno, Medaglia d’Oro al Valor Militare. «Le nostre Forze Armate hanno fatto moltissimo e con successo, continuando ad operare e proseguendo nel contempo nella razionalizzazione del sistema», ha sottolineato il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Graziano, parlando a un reparto interforze. «Si tratta di continuare sul percorso di trasformazione intrapreso, reso ancor più necessario da un quadro finanziario delicato in cui l’indispensabile operatività dello strumento obbligherà a scelte e priorità rigorose e condivise, non trascurando le legittime aspettative del personale, autentico e vero centro di gravità del sistema».

    L’ammiraglio Binelli Mantelli, nel lasciare l’incarico dopo oltre due anni, ha rivolto il suo messaggio di commiato agli uomini e alle donne delle Forze Armate, ricordando in modo particolare i due fucilieri di marina, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, riconoscendone la grande dignità, l’esemplare comportamento e il senso di responsabilità che li hanno sempre distinti. «Viviamo un momento delicato e importante – ha concluso il ministro Pinotti – perché la situazione internazionale si è progressivamente deteriorata nell’ultimo quinquennio e, in modo particolare, nell’ultimo anno», spiegando come l’arco della crisi coinvolga i confini meridionali e orientali dell’Unione Europea con situazioni di particolare preoccupazione anche alle porte del nostro Paese.


    Il generale Claudio Graziano, piemontese, ha iniziato la sua carriera militare nel 1976 come comandante di plotone al battaglione alpini Susa a Pinerolo. Tra gli incarichi ricoperti in numerosi reparti alpini ricordiamo quello di comandante al battaglione Susa nel 1992, allora interamente formato da alpini di leva che venne schierato in Mozambico, nell’ambito della missione di pace “Albatros”, sotto l’egida dell’Onu, con il compito principale di garantire la sicurezza del corridoio di Beira, favorendo e supportando il soccorso umanitario e sanitario alle popolazioni locali.

    Da colonnello ha comandato il 2º Alpini della Taurinense, è stato Capo ufficio pianificazione dello Stato Maggiore dell’Esercito e addetto militare presso l’Ambasciata d’Italia di Washington (Stati Uniti). Nominato generale di Brigata nel 2002 ha assunto il comando della Taurinense nel 2004 e nel luglio del 2005 il comando della “Brigata multinazionale Kabul” in Afghanistan. In tale periodo, oltre ai compiti di sicurezza e protezione, ha diretto numerose iniziative umanitarie nell’ambito delle attività di ricostruzione e di primo soccorso alle popolazioni.

    Promosso generale di Divisione nel 2006, ha assunto l’incarico di Capo reparto operazioni del Comando operativo di Vertice Interforze della Difesa e l’anno successivo comandante della missione Unifil in Libano. Una missione delicata che esigeva un perfetto equilibrio tra il ruolo prettamente militare e quello più squisitamente politico-diplomatico, con il coordinamento degli aiuti umanitari e delle attività di ricostruzione e soccorso intraprese dall’Onu.

    Nel gennaio 2010 è stato promosso al grado di generale di Corpo d’Armata ed è stato nominato Capo di Gabinetto del ministro della Difesa e quindi, dal dicembre 2011, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.