Gli orrori della guerra

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    La foto di pag. 15 del numero di giugno non ci voleva proprio! E così, ancora si riapre la piaga della Grande Guerra con tutti i suoi mali e depravazioni: fucilazioni, vendette, assassinii, stupri, vergogne innominabili… 

    Ha rotto gli argini del silenzio delittuoso Aldo Cazzullo con il suo “La guerra dei nostri nonni”, da rabbrividire. Sappiamo di essere un’Associazione d’Arma, ma non siamo disposti ad accettare la menzione di certe nefandezze pur nella sofferta storia della nostra Patria. Alla pag. 88 del mio “Diario di guerra” ho ribadito il concetto e il proposito di non fare se non qualche oggettivo accenno a certi orribili episodi dei quali fummo testimoni durante l’invasione del Montenegro. Troppe famiglie hanno atteso invano notizie sulla fine dei loro figli.

    Vito Mantia (classe 1921), Schio (Vicenza)

    La foto cui si riferisce il nostro lettore riguarda un dipinto in cui un alpino colpisce alle spalle un rappresentante della Sanità austriaca. Purtroppo, caro Vito, la guerra, con le sue nefandezze non è fatta solo di medaglie. Nascondere i fatti può essere un atto di delicatezza verso le persone coinvolte, ma, se non stiamo attenti, può diventare anche una grande ipocrisia.