Gli Alpini in Africa

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    Le penne nere tornano in Africa vent’anni dopo la missione in Mozambico: sono i genieri Alpini del 2º reggimento di Trento che dai primi di dicembre formano il contingente italiano schierato a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, in seno alla missione europea EUFOR-RCA. Le forze europee – composte da circa 700 militari di tredici nazioni – operano dallo scorso mese di aprile per ristabilire la pace e la sicurezza nella capitale di un Paese che nel 2013 è stato sconvolto da una crisi politica sfociata in una guerra civile che ha provocato migliaia di vittime e un milione di sfollati, pari a un quarto della popolazione.

     

    Oltre all’Italia – che è il quarto Paese contributore – partecipano alla missione europea a Bangui altre dodici nazioni: Francia (che detiene il comando), Spagna, Polonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Estonia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Lituania, Georgia e Serbia. Tra i compiti dei cinquanta genieri, guidati dal capitano Giovanni Agosti ed equipaggiati con un importante parco di macchine operatrici e i moderni Lince con l’innovativo sistema d’arma a controllo remoto “Hitrole”, figurano quelli tipici di supporto alla mobilità del contingente europeo ma anche quelli in favore della popolazione, con il contributo alla riabilitazione delle strade e della rete idrica di Bangui. I genieri della Julia hanno dato il cambio ai colleghi della Folgore, che in tre mesi hanno portato a termine con successo un numero notevole di lavori, spaziando dalla fortificazione della base di EUFOR, alla bonifica di canali d’acqua, passando per la realizzazione di infrastrutture di base.

    Il 2º genio di Trento, oltre a proseguire l’opera dei paracadutisti, avrà un ruolo fondamentale nella realizzazione di un importante progetto europeo: la costruzione di un ponte destinato a riunire due quartieri della città che furono teatro di violenti scontri interconfessionali. La missione UE, che terminerà a marzo con il passaggio di responsabilità ai Caschi Blu dell’ONU attualmente in fase di schieramento, gode di una notevole popolarità tra gli ottocentomila abitanti della capitale Centrafricana: merito della presenza costante sul campo – sette giorni su sette e 24 ore su 24 ore – e di un approccio multidimensionale che vede i militari europei operare contemporaneamente nel campo della sicurezza e a sostegno dello sviluppo, in sinergia con le organizzazioni internazionali e la delegazione dell’Unione Europea, che è il primo donatore di aiuti della Repubblica Centrafricana.

    In questo quadro, la presenza dei genieri italiani e la loro capacità di intervento in favore della popolazione di Bangui rappresenta un valore aggiunto alla missione europea. Accanto agli Alpini in armi è scesa in campo anche l’ANA, per dare un aiuto alla popolazione centrafricana, che vive in condizioni di povertà estrema: le sezioni di Casale Monferrato, Como, Torino, Varese e Vicenza si sono mobilitate per donare materiale scolastico e numerose borse di studio in favore dei ragazzi di Bangui che studiano presso alcune importanti missioni religiose italiane. Oltre ai genieri della Julia, sono presenti in Centrafrica anche il tenente colonnello Mario Renna – a capo del contingente italiano e portavoce della missione europea – e il capitano Marco Di Lorenzo, rispettivamente del comando brigata Taurinense e del 9º Alpini de L’Aquila.


    Alpini della Valceresio per le popolazioni del Centrafrica

    Sono oltre 20 le tonnellate di beni di prima necessità caricate (a mano!) nel container destinato alle missioni dei Frati Carmelitani nella Repubblica Centrafricana, proprio dove gli Alpini partecipano nella missione dell’Unione Europea “EUFOR RCA”. La collaborazione tra i Gruppi della Valceresio (sezione di Varese) e i frati Carmelitani è sbocciata nel dicembre 2005, quando il gruppo di Porto Ceresio ha realizzato una staccionata in legno sulla collina del Santuario di Gesù Bambino ad Arenzano (Genova); oggi continua con entusiasmo (penso all’aiuto per riordinare il parco del Santuario dopo la tromba d’aria che ha devastato Arenzano il 19 agosto!), grazie all’instancabile capogruppo Ercole Bianchi. E la cosa più bella è l’amicizia che si è creata con il gruppo Alpini di Arenzano (sezione di Genova), coronata quest’anno con lo scambio dei gagliardetti. Ora l’impegno per il nuovo container in Repubblica Centrafricana, in una zona dell’Africa sud-sahriana dove non è l’ebola a spaventare ma ci sono altri rischi e pericoli di vita altrettanto gravi a causa della guerra: i profughi rifugiati nella missione cattolica “Carmel” sono circa 5.000. Alimentari, medicine, ma anche pannelli solari, attrezzi agricoli, pezzi di ricambio e tutto il prezioso carico aiuterà le popolazioni centrafricane a iniziare meglio il nuovo anno. C’è tanto da fare ma anche grazie all’aiuto degli Alpini della Valceresio andiamo avanti bene. Grazie di cuore!

    padre Davide Sollami