Giustizia per mio figlio Diego Benedetti

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    Diego Benedetti, aiutante di sanità a Malles Venosta, caserma Wackernell, Merano, 109ª cp. Tirano, è deceduto il 27 gennaio 1985. Chiedo un vostro aiuto, se possibile. Sono passati tanti anni ed ancora non sapendo una giusta verità, non riesco a rassegnarmi. Forse con il vostro giornale che entra in tutte le case degli alpini potrò vedere qualcosa di scritto nei confronti di mio figlio Diego (di certo non potranno averlo tanto facilmente dimenticato). 

    C’è un concorso a Bolzano sulla naja; mi auguro che qualcuno che non lo ha mai dimenticato, racconti. Forse riuscirò a mettermi in pace.

    Luigia Spandre – C.P. 62, 25054 Marone (BS)

    Ci rendiamo conto che a distanza di tanti anni le probabilità di avere ulteriori informazioni sulla inspiegabile fine di un alpino in armi, deceduto in pochi giorni, sono minime. Vogliamo però testimoniare ad una madre, per niente rassegnata ad accettare la perdita di un figlio nel fiore degli anni, la nostra vicinanza e anche la nostra comprensione, augurandoci che qualcuno dei suoi commilitoni, non necessariamente depositario di verità eclatanti, possa contattare questa donna aggrappata al ricordo di un bel giovane in divisa, che il 23 dicembre ’84, un mese prima di morire, le ha inviato questa lettera: “Carissima mamma, qui la vita è piuttosto dura … ma … si mangia veramente bene, lasagne, pasta con i funghi, col pesto, carni di vari tipi, frutta dolce e cordiale, che è un liquore militare … Tra qualche mese, se mi comporto bene, avrò il grado di caporale”. Un mese dopo la corsa all’ospedale e l’irreparabile.