Fumetto alpino

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    Il suo studio, nel cuore di Asti, è avvolto in quel buio che ricorda certi pomeriggi d’estate quando le persiane sono chiuse per l’afa. Una lampada illumina un cerchio di scrivania. Qua e là fumetti di Dylan Dog. È lui il “papà”, Luigi Piccatto. Ha il volto in ombra e le mani appoggiate sopra alcuni fogli da disegno. 

     

    Fa volteggiare tra le dita un pennarello. L’89ª Adunata degli alpini di Asti l’ha vissuta in prima persona lui e il suo gruppo di creativi. Il Comitato organizzatore dell’Adunata gli ha affidato la realizzazione di una graphic novel, come si chiama in termini moderni il racconto a fumetti.

    Nasce così “Da Caporetto alla Vittoria. La storia di un alpino”. È un libro storico a fumetti per avvicinare un pubblico più giovane all’epopea degli alpini. Piccatto lo ha realizzato con il suo staff: lui ha messo regia e chine, Walter Riccio ha scritto le sceneggiature, Giulia F. Massaglia ha lavorato a matita, Aldo Mola ha dato la sua consulenza storica, Fabio Piccatto si è occupato dei colori, Francesco Scrimaglio dell’impaginazione grafica.

    Il libro ha 80 pagine di cui 65 pagine di storia a fumetti. Racconta la vita di un giovane di 17 anni, piemontese, un certo Michele Pellegrino (nome di fantasia), chiamato alla leva. La storia inizia con un anziano di 85 anni davanti a una tomba sul Monte Grappa. Si sente il grido di un’aquila che fa partire il ricordo. Michele si sveglia con una maschera antigas mentre il nemico austriaco sta uccidendo gli ultimi sopravvissuti. È la sconfitta di Caporetto. Lui riesce a sfuggire.

    Il fumetto ripercorre la fuga dolorosa, il riprendersi dalle ferite, l’incontro con un commilitone, Decimo, che diventa il suo fratello maggiore. Con loro si scopre la vita di trincea e dell’alpino: combattimenti, attese, freddo, lo scavare gallerie, le scalate per portare con le corde i mortai su dalla montagna. Si racconta l’impresa di sopravvivenza di molti alpini. Michele torna poi al fronte. È il momento della riscossa. Alle scene di vita quotidiana si alternano scene di storia. Tutte le immagini che Michele non ha visto direttamente sono in bianco e nero.

    Il racconto di Michele è a colori. «Un libro realizzato in pochi mesi – dice Luigi Piccatto – impiegando tutte le nostre forze. Una bella impresa: siamo molto contenti del risultato. Non abbiamo voluto raccontare la storia epica della Grande Guerra o degli alpini, ma la storia di uomini e donne. Abbiamo usato vecchie fotografie di archivio per ricostruire le scene». Ricorda il fumettista: «L’idea del libro nasce da un altro libro, Martino di Loreto, fatto nel 2005 con la consulenza storica di Renato Bordone».

    È stato il Presidente della Sezione di Asti Adriano Blengio a chiedere un libro di fumetti che raccontasse la storia delle penne nere per immagini. «Una bella idea per cambiare il modo di comunicare e svecchiare l’immagine degli alpini – dice il Presidente del Coa Luigi Cailotto – È un libro per tutti, anche per chi non è alpino». «È piaciuto molto al ministro Roberta Pinotti e al Capo di Stato Maggiore Claudio Graziano – dice Blengio – stanno pensando di presentarlo al Ministero».

    Fiammetta Mussio

    fiammetta.mussio@gmail.com

    Il libro è stato stampato in 10mila copie. Il prezzo è di 15 euro. Molte sono già state vendute nei giorni dell’Adunata e nei giorni successivi, ma si può anche ordinare alla Sezione Ana di Asti telefonando al numero 0141/531018.