Fare politica

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    Carissimo direttore, è da tempo che volevo scriverle per sapere cosa pensa sulla questione dell’Ana in rapporto alla politica. Io penso che bisogna distinguere fra apartitico e apolitico. È un dovere essere apartitico, è un dovere non essere apolitico. È un nostro dovere fare politica. Se non la facciamo si fa il gioco dell’avversario.

    Democrazia vuol dire fare politica. È un valore fare politica e farla vuol dire essere liberi. È un nostro diritto criticare, combattere faziosità, abuso di potere, corruzione e ciò che è disuguaglianza fra gli esseri umani. Anche lei direttore Bruno fa molta politica e meno male. Un saluto.

    Lamberto Bianchi Sezione di Pisa-Lucca-Livorno

    Caro amico, fare politica è interessarsi del bene della polis, ossia della cittadinanza, avendo di vista che il bene comune viene sempre prima del benessere individuale. Nessuno è escluso da questa responsabilità: la famiglia, la scuola, i partiti, la chiesa, le associazioni… L’importante è chiarire che la comune responsabilità si esprime con modalità specifiche differenti. Io credo che l’Ana abbia una grandissima missione, sia sul piano delle opere sociali, ma anche per tener viva una cultura di valori oggi fortemente compromessi. E tutto questo domanda generosità, ma anche coraggiosa disponibilità a metterci la faccia.