Errore storico?

    0
    138

    È giunta alla Presidenza dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, la copia de L’Alpino di marzo da Lei diretto, che riporta sulla copertina una foto del sten. art. da montagna Movm Teresio Olivelli, proclamato beato nella solenne cerimonia del 3 febbraio a Vigevano e a pagina 8 contiene un lungo articolo rievocativo sul Beato, a firma di Renzo De Candia.

    Mi complimento con l’autore per il suo contenuto e per la chiarezza espositiva; l’unico punto che non corrisponde a verità è il fatto che Teresio Olivelli ha partecipato alla campagna di Russia come ufficiale di artiglieria alpina (denominazione successivamente mutata in “da montagna”), inquadrato nella 31ª batteria del gruppo Bergamo, appartenente al 2º rgt. artiglieria alpina facente parte della divisione Tridentina. Questi elementi non sono citati nell’articolo, al contrario viene detto che egli si rivolgeva ai suoi alpini, anziché ai suoi artiglieri alpini come correttamente avrebbe dovuto essere scritto. Analoghe locuzioni sono riportate in più punti dell’articolo. Le note biografiche di Teresio Olivelli, pubblicate a pag. 635 del volume “Le Medaglie d’Oro al Valor Militare” – volume II 1942-1959 dal gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia nel 1965, non lasciano dubbi sugli elementi che ho riassunto. Tutto il resto è ben esposto, le espressioni usate per illustrarne la figura sono pienamente condivisibili, ma Teresio Olivelli non era un alpino: in senso tecnico gli alpini, come è ben noto, sono una gloriosa specialità dell’arma di fanteria; l’artiglieria da montagna (o alpina, come veniva chiamata in quel periodo) è una specialità dell’artiglieria, come esiste (o esisteva) quella semovente/corazzata, quella motorizzata/a traino meccanico, quella contraerea, ecc. La bella ed espressiva foto riportata sulla copertina del giornale sembra ritoccata: non capisco, infatti, perché essa contiene una striscia che copre i cannoni dello stemma dell’artiglieria da montagna che era messo sul cappello; il numero 2 contenuto nello stemma stesso – come è ben noto – indicava il 2º reggimento di artiglieria alpina di cui la 31ª batteria faceva parte. Credo, in sostanza, di aver fornito sufficienti elementi per correggere l’errore storico che è stato fatto nell’articolo in parola. Lascio a Lei le modalità pratiche per ristabilire la verità, tra le centinaia di migliaia di lettori del periodico dell’Ana, possibilmente con la stessa evidenza con cui è stata data la notizia non esatta.

    Art. gen. Rocco Viglietta

    Caro generale, dopo aver letto la sua lettera, mi è rimasta dentro solo una domanda. Pensa che Olivelli, se non fosse stato artigliere, sarebbe diventato comunque santo? Quanto all’immagine, si tratta di un dipinto e non penso che il bravo pittore fosse preoccupato di nascondere i cannoni. Soprattutto non gliel’hanno suggerito gli alpini.