Don Gnocchi e il Novecento: incontro di studio in Cattolica

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    In occasione delle celebrazioni per la beatificazione di don Carlo Gnocchi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha organizzato un incontro di studio dal titolo Amiamo di un amore geloso il nostro tempo. Don Carlo Gnocchi e il Novecento . L’incontro, svoltosi nella Cripta dell’Aula Magna, è stato introdotto dal rettore, prof. Lorenzo Ornaghi.

    Al tavolo dei relatori il presidente della Fondazione don Gnocchi, mons. Angelo Bazzari e lo storico Daniele Bardelli, Edoardo Bressan, biografo di don Gnocchi, dell’Università degli studi di Macerata, Stefano Baia Curioni dell’Università Bocconi e mons. Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale della Cattolica.

    Aprendo l’incontro mons. Bazzari ha parlato del rapporto tra Cattolica e Fondazione, partendo dai rispettivi fondatori, padre Agostino Gemelli e don Carlo Gnocchi, due protagonisti del loro tempo. Si è soffermato poi sull’azione di don Gnocchi e di quell’opera di solidarietà che introdusse l’idea della riabilitazione nel modus operandi di una nuova solidarietà, quella che don Gnocchi chiamava riabilitazione della persona , che doveva riguardare non solo il corpo ma la centralità e la globalità dell’individuo.

    La missione di don Gnocchi non fu solo assistenziale ma culturale, o meglio contro culturale, in una società che era fortemente nichilista. È nell’esperienza della guerra fra gli alpini che la vita di don Gnocchi ha una svolta: era un sacerdote che si occupava dei giovani e non poteva esimersi dal seguirli al fronte.

    In questo contesto trovò la dimensione esistenziale che lo portò alla carità, ad essere vicino prima ai piccoli orfani di guerra e poi ai mutilatini, un’iniziativa che nacque in modo repentino, prima con la Federazione Pro Infanzia Mutilata e con la Pro Juventute , che don Carlo non vedrà ultimata.