DOMODOSSOLA – Un presepe alpino

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    Era da circa due anni che gli alpini del Gruppo di Re avevano in animo di realizzare un presepe alpino; la difficoltà era di riuscire a trovare un sufficiente numero di statuine. Poi un giorno, il Capogruppo Pio Cantadore chiacchierando dell’idea con l’amico Ivan Mellerio, alpino e componente della Commissione sportiva nazionale, ha scoperto che Ivan possiede una bella collezione di alpini in bronzo nelle varie divise storiche, dalla fondazione del Corpo ai giorni nostri.

     

    Ci sono voluti due giorni per allestire il presepe: sulla parte più alta del promontorio realizzato in cartapesta, c’è un cappello alpino che fa da grotta alla Sacra Famiglia. Poco più sotto, gli alpini sono in fila ordinata, in cammino, verso il Bambin Gesù; indossano le divise che si sono succedute in questi 143 anni di storia, dal 1872 alle missioni di pace, passando per la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, con un focus particolare sulla ritirata di Russia.

    Con questo gesto, semplice e silenzioso, gli alpini di Re hanno voluto rinnovare la fede e l’amore che ha unito le penne nere di ogni tempo che fu di grande conforto nei momenti di difficoltà sia in pace sia in guerra, così come è ricordato anche nella “Preghiera dell’Alpino”. Il tavolo su cui poggia il presepe è stato realizzato coprendo le vecchie vasche di un lavatoio con una spessa lastra di vetro sotto alla quale sono visibili alcuni cimeli recuperati nel tempo.

    La sede del Gruppo, infatti, è stata realizzata grazie al restauro di un vecchio lavatoio che ha richiesto agli alpini due anni di lavoro fino all’inaugurazione avvenuta nel 2012. Durante il periodo natalizio il presepe ha ricevuto i complimenti di molti visitatori, tra cui quelli del maestro con la penna Bepi De Marzi, in visita agli alpini di Re.