Di questi tempi

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    Leggo che il 9 giugno 2018, tre settimane dopo la nostra Adunata, Trento ospiterà l’orgoglio omosessuale, conosco bene l’idioma anglosassone, ma mi piace utilizzare termini della nostra lingua (per estesa corrige il gay-pride). Ora, sia ben chiaro che io non ho assolutamente nulla contro qualsiasi orientamento sessuale delle persone, ognuno nell’ambito delle proprie mura domestiche, nel rispetto della persona, è libero di fare quello che preferisce, anche se non ho mai capito e mai capirò la necessità di un raduno, questa voglia e desiderio di esibire per le strade di una città l’essere omosessuale; se ti ritieni uguale perché devi manifestare in modo così evidente e volgare? 

     

    Detto questo arrivo al nocciolo della mia lettera, perché proprio Trento dopo la nostra Adunata? Ha un voluto senso provocatorio? La scelta è assolutamente casuale? Castello del Buonconsiglio, storia, memoria… non mi dilungo, conosciamo tutti cosa rappresenta Trento per la nostra Patria, (non paese…) Cesare Battisti, Fabio Filzi… si rivolteranno nella tomba, morti in quella città, soffriranno per la mancanza di rispetto, ma soprattutto nel vedere sfilare il 9 giugno la volgarità e il decadimento dell’uomo e della nostra società. Ripeto non per bigottismo, ma semplicemente per un’etica di rispetto e moralità in una città di storia.

    Roberto Novati, Gruppo Capiago Intimiano – Senna Comasco, Sezione di Como

    Caro Roberto, non demonizziamo una categoria. Ogni generalizzazione è una forma sottile di razzismo. Anche tra gli omosessuali ci sono tantissimi onesti che rendono onore al Paese. E anche tra loro c’è una percentuale che lascia a desiderare, come c’è nel clero, tra gli alpini, nella politica, nelle famiglie… Con buona pace di Cesare Battisti e Fabio Filzi che, nella tomba, forse si rigirano per ben altre amarezze nel vedere cosa succede di questi tempi, in ambito sociale.