Continua il lavoro degli Alpini tra il fango di Livorno

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Le alluvioni, l’acqua e il fango, si sa, sono delle “brutte bestie”. Non si possono fermare: il fuoco in una foresta si può contenere, battere, spegnere… L’acqua di un fiume in piena no, e più ci tenti, più si creano danni, più i detriti sotto i ponti “fanno diga”, maggiore sarà il danno che a monte e poi, a valle, provocheranno.

“Brutte bestie”, soprattutto perché non solo il fango copre e distrugge tutto ciò che incontra sulla sua strada, case, automobili, attività, coltivazioni e via dicendo… ma, in più, sembra voler penetrare dentro le persone stesse, portando loro via quanto di più caro e di prezioso hanno della loro vita: la loro storia ed il loro passato.

E questo ben lo sanno gli alpini liguri, toscani ed emiliani, i componenti delle squadre di Genova, Firenze, Massa Carrara e Piacenza, Pisa-Lucca-Livorno e Savona che anche oggi sono al lavoro con i loro mezzi speciali, per riportare Livorno alla condizione pre-alluvione, ma soprattutto, anche, per portare una testimonianza, una mano tesa, una parola di conforto a persone che hanno perso tutto, spesso il trascorso di una vita.

Perché è tutto, e non solo, ciò che gli alpini della Protezione Civile sanno fare e fanno in ogni occasione. Un patrimonio di cui andare fieri!

Stefano Meroni