Come una tribù

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    Circa un anno e mezzo fa sul nostro giornale usciva l’articolo “Realizzare un sogno” che sintetizzava un progetto di collaborazione tra l’Ana e l’Università, progetto che potremmo oggi intitolare “Studi storici verso il centenario dell’Associazione Nazionale Alpini”. Il progetto si sviluppa in sei borse di studio semestrali e un assegno di ricerca annuale, dal 2016 al 2018, con l’obiettivo di terminare nel 2019 in occasione del nostro centenario. 

     

    L’iniziativa proposta dal Centro Studi è stata approvata all’unanimità dall’allora Consiglio Direttivo Nazionale e si regge sulla collaborazione tra il Centro Studi e il professor Nicola Labanca docente di Storia contemporanea all’Università di Siena, nonché presidente del Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico Militari. In questo lasso di tempo, all’apparenza breve, abbiamo assegnato in due mandate di sei mesi, le previste sei borse di studio sui temi preventivamente concordati.

    I tre giovani ricercatori universitari sono Emanuele Ertola, Federico Goddi e Filippo Masina che, alla fine del mese di novembre scorso, sotto l’attenta cura del professor Labanca ci hanno consegnato gli ultimi tre saggi preparati. Ad oggi quindi abbiamo ricevuto un corposo lavoro di ricerca che comprende due saggi di Ertola intitolati: “I primi passi dell’Associazione Nazionale Alpini” e “L’Ana del ventennio”; due saggi di Goddi su “La ricostituzione delle Truppe Alpine dopo la seconda guerra mondiale base dell’Associazione Nazionale Alpini” e “La Stampa Alpina, un’anima non solo di carta”; due saggi di Masina su “L’organizzazione e il contributo dell’Associazione Nazionale Alpini alla protezione civile” e “L’Ana del secondo dopo guerra”.

    Si tratta di lavori importanti sapientemente coordinati da Labanca che toccano temi mai studiati sino ad oggi, con una così ampia ricchezza di fonti documentarie. Indispensabile è stata anche la collaborazione delle nostre Sezioni e dei nostri Gruppi che hanno accolto i giovani ricercatori con vero spirito alpino mettendo a loro disposizione le esperienze sulla solidarietà, i “tesori documentali”, a volte gelosamente custoditi, a volte alla rinfusa in armadi dimenticati, ma anche purtroppo in alcuni casi, irrimediabilmente andati perduti per le più diverse ragioni. Questi lavori, come li descrive Labanca: “Non sono la storia ufficiale, perché affidati a storici indipendenti, ma sono contributi di rilievo scritti da giovani professionisti della ricerca storica”.

    Ricercatori non alpini dunque, osservatori esterni al nostro mondo, alla nostra “tribù” facendo riferimento alla definizione di Massimiliano Majnoni d’Intignano, reduce della Grande Guerra tra i fondatori dell’Ana, riportata alla luce da Diego Leoni nel suo libro “La guerra verticale”, Einaudi 2015. “E su tutto questo neve, neve, neve, sempre neve – scrive Majnoni – il riflesso ci aveva cotti, tanto che sembravamo una tribù nomade calata giù da qualche barbaro settentrione. Ed è appunto questo senso di tribù che si andò piano piano sviluppando e intensificando tra di noi”. Mondo o tribù che progressivamente i giovani ricercatori hanno imparato a conoscere, ad apprezzare, se non addirittura ad amare nelle sue peculiarità. Una tribù con tanti pregi, ma anche con qualche difetto che verrà studiata anche nel 2018 con l’attribuzione dell’assegno di ricerca da parte dell’Università di Siena, ultimo tassello del progetto. Oggi, tuttavia, è importante che i saggi già completati siano resi disponibili agli alpini, al mondo accademico e alla società tutta.

    Per questo motivo il Consiglio Direttivo di novembre ha deciso di pubblicare i primi due volumi con i sei saggi già terminati, in occasione della prossima Adunata Nazionale a Trento nel 2018, una corsa contro il tempo… ma ce la faremo! Il terzo volume che sarà scritto nel 2018, verrà presentato all’Adunata nazionale a Milano nel 2019, anno del nostro centenario. Allora avremo il cofanetto completo interamente dedicato alla storia dell’Associazione Nazionale Alpini dal 1919 al 2019. La volontà di iniziare fin da subito a diffondere questi studi di ricerca è perché vengano divulgati anche al di fuori del mondo alpino.

    È però anche un’opportunità per noi alpini di acquisire maggior consapevolezza del grande patrimonio che ci è stato affidato dai fondatori e dalla storia stessa della nostra Associazione nelle sue diverse declinazioni. Storia che si intreccia con tutti gli eventi d’Italia, dal ventesimo secolo ad oggi. L’attuale momento storico che stanno attraversando il nostro Paese e l’Europa, e le conseguenti mutazioni, ci pongono ancora una volta davanti a scelte difficili per il nostro futuro che, tuttavia, possono essere affrontate anche traendo spunto dal passato. Il professore Labanca durante il suo prezioso intervento in occasione dell’annuale Convegno del Centro Studi a Verona, ci ha ricordato come l’Ana, da sempre, abbia seguito “la strada maestra adattandosi alle trasformazioni del Paese e della società, evitando di spegnersi in vicoli stretti e bui”. I cento anni di storia ne sono esempio tangibile. Cerchiamo dunque di mettere a frutto i nostri talenti senza sdegnare le battaglie, ma rifuggendo dagli intrighi.

    Mauro Azzi
    mauro.azzi@ana.it