“Ci volevano gli alpini!”

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    Siamo tornati a L’Aquila per tante ragioni: per incontrare le persone che avevamo soccorso dopo il sisma, per rivedere i luoghi e cosa è stato fatto in questi sei anni, per veder sfilare finalmente in un unico blocco tutta la Protezione Civile e per prestare ancora una volta il nostro supporto. Le attività che i volontari della Protezione Civile hanno svolto sin dalla prima mattinata di lunedì 11 maggio hanno pienamente raggiunto gli obiettivi prefissati. Quattro sono i luoghi segnalati e concordati con l’Amministrazione del Comune di L’Aquila. Anche in questo caso gli attestati di riconoscenza non sono mancati: «Ci volevano gli alpini…» è stata la più gettonata delle espressioni.

    Parco Erminio Iacobacci

    Si trattava di area adiacente al nuovo stadio di atletica leggera “Isaia Di Cesare”. L’area già predisposta a parco cittadino si presentava in pessime condizioni di abbandono, come una discarica abusiva. L’intervento è consistito nella rimozione dei detriti e dei materiali impropri. Le successive attività, ripristino vialetto, riposizionamento cordonature, rimodellature delle scarpate con stesura di terreno vegetale, risagomatura generale del terreno, piantumazioni di siepi hanno reso l’area decisamente piacevole così come era la sua originale destinazione.

    Santuario di Madonna Fore

    Il Santuario di Madonna Fore, località particolarmente amata dagli aquilani, è ubicato alla periferia nord del centro abitato di L’Aquila e si raggiunge dopo aver percorso circa due km di strada sterrata che attraversa i boschi dei monti che guardano al Gran Sasso. L’intervento ha richiesto la pulizia dell’area circostante il Santuario, l’eliminazione delle sterpaglie e la rimozione di alberi caduti in conseguenza di un incendio di grandi dimensioni che aveva interessato il sentiero Cai da Madonna Fore a Madonna della Cona, distante circa 3/4 km.

    Parco di Piazzale Paoli

    Il parco è situato nelle immediate vicinanze della “zona rossa” del centro storico di L’Aquila, e si presentava in completo stato di abbandono. Il nostro intervento ha avuto come principale scopo quello di riconsegnare alla città spazi pubblici sottratti all’uso per cui erano destinati. Gli alberi pericolanti sono stati rimossi con una impegnativa opera di abbattimento (espressamente richiesto dagli addetti al verde del Comune). L’intervento di bonifica ambientale che ha consistito anche nella pulizia dalle sterpaglie lungo i vialetti e le scalinate e attorno all’area attrezzata per bambini, ha reso l’area di nuovo vivibile.

    Percorso vita nel parco del Castello

    Il percorso vita era in pessimo stato di conservazione: gli attrezzi erano particolarmente degradati e in parte rotti. L’intervento è consistito non solo nel riposizionamento di alcune attrezzature (con onere a carico del Comitato Organizzatore dell’Adunata), ma anche nella pulizia dalle sterpaglie cresciute spontanee nel sottobosco, nel taglio di piante secche, nella potatura di siepi e nel ripristino di murature. È stata approntata una barriera in legno di protezione per facilitare la discesa di impervi sentieri.

    La Protezione Civile ha operato con attenzione persino dei particolari, a regola d’arte, e la riconsegna alla città è stata un momento di festa alla presenza di numerose autorità con lo scoprimento di una targa a ricordo. Dopo il ringraziamento del Sindaco per le opere realizzate e ripristinate dalla P.C. e del rappresentante della Sovrintendenza ai Beni Monumentali e Architettonici che ha espresso gratitudine per il recupero effettuato, Bonaldi, coordinatore nazionale della P.C. Ana ha ringraziato le autorità per essere intervenute così numerose e ha ricordato lo straordinario lavoro dei volontari nel 2009.

    Quindi il Presidente Favero ha ringraziato gli uomini della Protezione Civile per la riconsegna del parco alla città: un’opera che ha in sé un significato profondo. Va ricordato che, come per gli anni scorsi, in occasione dell’Adunata, la specialità alpinistica è stata impegnata nella predisposizione del ponte himalaiano e nella completa gestione della torre di arrampicata inserite nel comparto sportivo della Cittadella degli Alpini. La specialità ha riscosso un enorme successo: in tantissimi hanno voluto provare il brivido dell’arrampicata! Il piano sanitario, predisposto in condivisione con il 118, ha visto l’impegnativa partecipazione delle squadre sanitarie di auto protezione e dell’Ospedale da Campo. L’operatività delle strutture sin da venerdì 15 è stata sufficiente a garantire un’adeguata copertura medica sia per i residenti che per i partecipanti all’Adunata. Al Posto Medico di piazza Duomo era operativa una struttura per interventi di medicina veterinaria. Merita anche un giusto riconoscimento la Protezione Civile della Sezione Abruzzi che ha presidiato, dove possibile, i posti tappa, i campi di accoglienza, i parcheggi auto, i bus e i camper. Ha curato la gestione della rete radio, del coordinamento dei servizi mensa alla Caserma Rossi per tutti i volontari… ma non finisce qui il lavoro che la P.C. ha svolto a L’Aquila, con la regia della Sede Nazionale.

    Ormai da diversi anni, infatti, per meglio seguire l’evento dell’Adunata, in accordo con i diversi enti istituzionali che concorrono per un buon esito dell’importante manifestazione, concorriamo in maniera determinante alla realizzazione di un centro operativo di coordinamento dell’Adunata. Quest’anno la Regione ha messo a disposizione alcuni locali. Le nostre specialità, trasmissioni e informatica, hanno presidiato da giovedì 14 (apertura del centro) fino alla fine della sfilata. È stata una preziosa presenza che ha evidenziato le caratteristiche della qualità professionale dei nostri operatori. Il Centro Operativo è stato indubbiamente un elemento positivo per il controllo passo passo del regolare svolgimento dell’Adunata.