Celebrata in Duomo a Milano la Messa di Natale officiata dal cardinale Tettamanzi a suffragio dei Caduti

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    La celebrazione, in Duomo a Milano, di una S.Messa in occasione del Natale, a suffragio degli alpini caduti in terra di Russia e officiata poi per tutti i Caduti fa ormai parte d’una tradizione molto cara. Una tradizione avviata da Peppino Prisco, che era l’oratore ufficiale al termine del rito ed il cui ricordo è ben vivo in tutti gli alpini. Domenica 12 la Messa è stata celebrata dal cardinale Dionigi Tettamanzi, presente il nostro Labaro con il presidente nazionale Corrado Perona, il comandante delle Truppe alpine ten. generale Bruno Iob, tutti i consiglieri nazionali, i generali Graziano, comandante della Taurinense e Finocchio, comandante della Scuola militare alpina di Aosta, il vice presidente del Consiglio regionale Piergianni Prosperini e l’assessore Giovanni Bozzetti in rappresentanza del sindaco Albertini e i Gonfaloni di Milano, decorato di medaglia d’Oro al V.M, della Regione, della Provincia e di trenta Comuni.

    Particolarmente nutrita la partecipazione di alpini: alcune migliaia di penne nere giunte da ogni parte d’Italia con 50 vessilli sezionali e 250 gagliardetti, un picchetto armato del battaglione Aquila e la fanfara della brigata Taurinense.
    Dopo gli onori al Labaro, il gen. Iob ha passato in rassegna il picchetto d’onore, quindi la celebrazione della S. Messa in Duomo. All’omelia, il cardinale Tettamanzi, traendo lo spunto dai dati del nostro Libro Verde, ha elogiato l’attività degli alpini ed in particolare quanto fanno nel campo della solidarietà. Ha ricordato don Gnocchi, il beato don Pollo e particolarmente Teresio Olivelli, l’ufficiale degli alpini morto in un lager e per il quale è in corso il processo di beatificazione.

    La Preghiera dell’Alpino ha concluso la S. Messa.
    Sul sagrato, è avvenuto l’alzabandiera, seguito da un breve intervento del presidente della sezione di Milano Giorgio Urbinati, cui è seguito quello dell’assessore comunale Bozzetti e del vice presidente del Consiglio regionale Prosperini. Quindi il reduce di Russia e scrittore Nelson Cenci ha rievocato la figura di Peppino Prisco e il sacrificio degli alpini in guerra. E’ seguita la consegna al presidente della Fondazione don Gnocchi, mons. Angelo Bazzari di un’immagine appartenuta al cappellano recuperata in un recente pellegrinaggio in Russia dall’alpino Ferdinando Sovran.

    Si è quindi formato un corteo aperto dalla fanfara della Taurinense e dal picchetto in armi seguiti dal Labaro scortato dal presidente, dal generale Iob e dal Consiglio nazionale che ha raggiunto il Sacrario dei Caduti, a Sant’Ambrogio, dove sono state deposte due corone, una dell’ANA, da parte del presidente, del gen. Iob e dell’assessore Bozzetti, l’altra della Regione, deposta da Prosperini e dal presidente della sezione di Milano Urbinati.
    Con gli onori ai Caduti si è conclusa la parte ufficiale della mattinata.

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