Caserme vuote

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    Nel navigare in cerca di siti alpini ho letto una poesia di una signora con questa dedica: A mio padre. Pensieri alla rinfusa passando davanti a una caserma deserta della Carnia da dove un tempo si udiva il suono della tromba dall’alzabandiera al silenzio, a scandire i ritmi di un unico cuore che pulsava al suo interno, quello delle Penne nere (Segue la poesia n.d.r.). Mi è sembrata bellissima: individua in poche righe tutta l’essenza degli alpini e tanto rimpianto per quelle Caserme vuote .

    Gian Paolo Filippi

    Trovo anch’io molto bella e vissuta la poesia che, purtroppo, non posso pubblicare. Tuttavia riporto gli ultimi due versi. Alpini, se diventate nostalgia, / che senso ha questa montagna? . In due righe la gentile signora ha condensato il dramma che stiamo vivendo come alpini.