Caro Angelo, ti stimo

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    Il 17 gennaio mi sono finalmente arrivate le copie de L’Alpino di dicembre e gennaio. Il suo editoriale e quello del Presidente sono sempre un “concentrato” di umanità e di rigore alpino. Sono nell’anno dei settanta e quanto pubblica nelle lettere al direttore e nelle sue risposte, mi fa uscire qualche lacrima, non per protagonismo, ma per il mio essere alpino da quasi cinquant’anni come lo era stato mio padre, andato avanti nel lontano 1980. 

     

    Non sono per niente amante della lettura, ma il vostro, il nostro mensile, mi prende e leggo e rileggo, scruto le foto che pubblicate, mi emozionano i bambini con gli alpini, bambini che non saranno mai “alpini”… peccato. Nel mio piccolo cerco di trasmettere lo spirito di aggregazione, di umanità e umiltà con il volontariato e quanto ho imparato quando ero ventenne a fare l’alpino.

    Angelo Farronato, Gruppo di Romano d’Ezzelino (Vicenza)

    Caro Angelo, qualcuno potrebbe pensare che la tua devozione nasconda un certo candore. Forse anche quello, ma prima di tutto, quello che brilla nel tuo animo è la passione degli ideali. Quelli per cui val la pena vivere e morire. Ti stimo.