Cambi di comando alla Julia

    0
    198

    Il mese appena trascorso ha visto alla brigata alpina Julia il cambio di molti comandanti di unità. Se si escludono le eccezioni (5 anni di comando all’8° reggimento alpini non pochi anni fa) i comandanti ormai dirigono i propri uomini per periodi che vanno da un anno a due. Il tutto è connesso con la nuova struttura del nostro Esercito, che vede impieghi all’estero e sul territorio nazionale. Di conseguenza è più frequente il turnover alla guida dei reparti.

    A partire dal vertice della Brigata (come si legge nell’articolo a pagina 29), il 14 settembre alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, per passare poi al 5° reggimento alpini il cui comandante si è avvicendato il 20 settembre. Il giorno successivo è stata la volta del 7° reggimento alpini. Breve pausa e il 5 ottobre anche il 3° reggimento artiglieria da montagna ha salutato il col. Inturri, per finire il 10 ottobre con il cambio tra i ten. col. Musti (cedente) e Dovera (subentrante) al Reparto Comando e Supporti tattici “Julia” a Udine.

    5° REGGIMENTO ALPINI

    Una piccola folla per Vipiteno quella che ha assistito il 20 settembre al cambio tra il col. Giovanni Coradello che ha lasciato il reparto al col. Michele Biasiutti. Il col. Coradello, nel suo discorso ha ricordato come il reparto si sia coperto di gloria in Afghanistan dove, al caro prezzo della perdita del cap. Ranzani, ha operato con professionalità e dedizione. Il reggimento, nel periodo 2010-2011 ha dato vita ad una serie di rastrellamenti mirati, che portarono alla cattura di numerosi guerriglieri sradicandone una rete di collegamenti. In pieno spirito alpino ci fu l’intervento nella Valle di Zeerko, all’indomani di un’alluvione quando gli alpini del 5°, per primi, portarono aiuti ad una popolazione di oltre 5.000 afgani.

    7° REGGIMENTO ALPINI

    Il col. Paolo Sfarra il 21 settembre ha lasciato il comando al col. Mega per andare a dirigere la Scuola Intelligence Interforze a Roma. La missione che il 7° Alpini ha effettuato in Afghanistan al comando del col. Sfarra, ha visto gli alpini aprire un nuovo fronte nella regione di Herat: il Gulistan, dove la professionalità, la preparazione e la pazienza che caratterizzano gli alpini hanno, in poco tempo, contribuito a cambiare il volto del territorio. Ricordiamo la riapertura del bazar a Bakwa, centro economico e vitale di ogni città, grazie all’impegno degli alpini. Nella cerimonia sono stati ricordati anche i sacrifici pagati dall’unità, 5 suoi alpini che sono caduti in missione.

    3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

    Una selva di labari e gagliardetti ha accompagnato il cambio al 3° reggimento Artiglieria da Montagna tra il col. Antonino Inturri (trasferito al Comando NATO di Solbiate Olona) e una vecchia conoscenza del reggimento, il col. Flavio Lauri. Una folla che ha con la sua presenza testimoniato la capacità del col. Inturri di aprire le porte della sua caserma agli alpini in armi ed in congedo, creando un connubio forte. Impegnato in Afghanistan alla guida del PRT in Herat, il colonnello ha indirizzato gli aiuti dell’ANA verso progetti concreti e di sicuro aiuto alla popolazione locale. La sua capacità di operare cogliendo le sensibilità degli afgani gli è valso il plauso dell’amministrazione americana. Al saluto del col. Inturri la sezione di Treviso ha portato anche un mulo che, per quel giorno, è stato riallocato alla caserma “Cantore” riaprendola così, dopo 19 anni, ai quadrupedi che tanta storia degli alpini hanno contribuito a far scrivere.

    REPARTO COMANDO E SUPPORTI TATTICI “JULIA”

    Il 10 ottobre anche il battaglione di supporto alla brigata, il Reparto Comando, ha cambiato il proprio comandante. A sostituire il ten. col. Musti che porta la sua esperienza al comando brigata, il parigrado Dovera che giunge a Udine dall’8° reggimento alpini, dove svolgeva le funzioni di capo ufficio operazioni.

    4° ALPINI PARACADUTISTI

    Avvicendamento di comando anche a Montorio Veronese, nuova sede del 4° reggimento Alpini paracadutisti: al col. Carlo Sardi – che è stato assegnato allo Stato Maggiore Difesa – è subentrato il col. Pietro Addis. Il reggimento alpini paracadutisti è l’unico dell’Esercito ad aver conseguito la qualifica di “Ranger”.