Buon senso e testa

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    Sono un alpino del terremoto, di quelli che, senza gradi, da maggio 1976 ad aprile 1977 hanno fatto la loro parte con il cappello nel Friuli martoriato. A poca distanza da Gemona, ove alcuni coetanei amici alpini hanno vissuto esperienze terribili. Ti scrivo per dirti che seguo la nostra rivista sempre con grande interesse, anche se a volte la rubrica delle lettere, quella che credo in assoluto più letta assieme a quelle delle ricerche/rimpatriate, deve dare spazio a stantie polemiche.

    Ho vissuto la straordinaria esperienza della nostra Adunata trevigiana, nel caso del mio Gruppo ospitando amici di Cinaglio (Asti) con i quali si perpetua un grande legame fin dal 1995, quando mio padre – allora Capogruppo – riuscì a cementare un’amicizia che, nonostante gli anni ed i tanti “andati avanti”, compreso lui, prosegue intensa e genuina. Lorenzo, papà di dieci figli, di cui uno missionario considerato uno dei maggiori studiosi della storia del cattolicesimo cinese, aveva fatto la guerra ed è scampato all’ultimo istante al “viaggio” russo e nella sua dura vita di agricoltore, credo, sia stato un esempio, dedicandosi all’associazionismo, alla politica con la “A” maiuscola, alla comunità, agli alpini, alla sua straordinaria famiglia. Tutto qua, nel senso di dire che esperienze come queste ma anche esempi come questo, danno la misura di cosa riusciamo ad essere, se vogliamo. Poi possiamo fare tutte le regole del mondo, che pure ci vogliono, ma la prima regola è il buon senso e la testa, la stessa che ha il privilegio di essere coperta dal nostro cappello. Allora le discussioni sulla Preghiera dell’Alpino, piuttosto che sugli amici degli alpini o su altre questioni davvero frivole sarebbero sopite da un pezzo… Un’ultima annotazione, caro direttore: sono nonno di Leone, un bambino italo-cinese che prima o dopo mi chiederà conto del cappello e di cosa rappresenta. E gli risponderò che sono felice ogni volta che lo indosso e/o che lo vedo opportunamente indossato.

    Marcello Criveller Gruppo di Casale sul Sile, Sezione di Treviso

    Caro Marcello. Buon senso e testa. Nient’altro da aggiungere, se non per dire che queste qualità non sono in commercio. Quindi meglio darsi da fare.