BIELLA – Il futuro che avanza

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    La sezione di Biella ha varato una nuova iniziativa che si preannuncia alquanto pionieristica come progetto culturale, anche nell’ambito dell’Ana: proporre riflessioni e testimonianze attraverso persone qualificate che operano o hanno operato nelle Forze Armate.

    La professionalità di uomini e di donne che svolgono una funzione precisa e delicata, in un mondo tutt’altro che perfetto, sarà oggetto di interesse e anche di curiosità, di voglia di sapere. Il carattere di questi incontri non è sporadico ma sistematico e contribuisce a consolidare la presenza alpina sul territorio biellese. La ragione di questa scelta impegnativa e avvincente, quasi una scommessa, sta nella consapevolezza della necessità di avere un futuro associativo che sia degno della nostra tradizione e dia continuità a quanto di utile oggi si sta cercando di realizzare.

    Quasi in concomitanza della commemorazione della giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, il salone convegni della Sezione il 19 marzo ha salutato la prima conferenza, tenuta dal brigadiere generale alpino Sergio Santamaria. Già comandante del 1º Reggimento di manovra (ora Reggimento logistico Taurinense), con alle spalle missioni in Mozambico, Libano e Afghanistan.

    Il tema era familiare, la materia nota, anzi notissima, ma poco conosciuta nella sua vera essenza: “L’Inno Nazionale”. Il Canto degli Italiani è stato analizzato, approfondito e interpretato. Attraverso diapositive e filmati, l’argomento ha colpito favorevolmente gli intervenuti, non solo alpini. Reso più piacevole dall’ascolto di alcuni canti della Prima e Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione. La Sezione è grata al gen. Santamaria per l’occasione speciale che ha offerto e anche per aver tenuto a battesimo questa iniziativa.

    Il pubblico si è dichiarato grato per la serata, di gran lunga superiore alle aspettative. Il programma culturale della Sezione di Biella continua: il futuro alpino prende corpo anche attraverso forme di comunicazione coraggiose e avanzate.

    Ermanno Germanetti