Bertolaso a Perona: determinante l'intervento degli alpini nei giorni del funerale del Papa

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    Dopo l’esperienza di soccorso e assistenza di una parte dell’ospedale da campo ANA nello Sri Lanka, nel distretto di Trinkomalee, era sorta la necessità di una ridefinizione dell’impiego del nostro ospedale e della nostra Protezione civile nell’ambito degli interventi disposti dal Dipartimento nazionale di PC in Italia e all’estero.

    Per questo una delegazione guidata dal nostro presidente nazionale Corrado Perona si è incontrata il 20 aprile scorso a Roma con il capo del Dipartimento di Protezione civile nazionale Guido Bertolaso. Con Perona c’erano il vice presidente nazionale Giorgio Sonzogni, il responsabile della Protezione civile ANA gen. Maurizio Gorza, il direttore dell’ospedale da campo dr. Lucio Losapio, e il responsabile della PC del 4º raggruppamento Francesco Beolchini. Con Bertolaso c’erano il dr. Agostino Miozzo, direttore generale delle associazioni di volontariato e dell’impiego all’estero e la dr.ssa Di Gennaro, direttore generale della parte sanitaria della PC.

    L’incontro è stato molto cordiale ed è iniziato con un elevatissimo ringraziamento di Bertolaso a Perona per il lavoro degli oltre mille nostri volontari che hanno prestato assistenza alle centinaia di migliaia di pellegrini giunti da ogni parte del mondo a Roma in occasione della morte di papa Wojtyla. Il contributo degli alpini è stato determinante , ha detto Bertolaso, che ha ricordato l’assistenza ininterrotta per giorni e notti fornita dagli alpini con grande generosità. Un ringraziamento tanto più gradito in quanto altre autorità non sono state così prodighe nel manifestare gratitudine, e non soltanto nei riguardi degli alpini.

    Il gen. Gorza ha quindi illustrato a Bertolaso l’attività ma soprattutto le capacità e le possibilità d’impiego della nostra Protezione civile, forte di oltre tredicimila volontari preparati e organizzati per affrontare, anche in maniera autonoma, tante emergenze, come del resto è sempre avvenuto, ben al di là della sola parte logistica. Ha ripreso il tema il presidente Perona che ha evidenziato la possibilità di utilizzare maggiormente la Protezione civile ANA, con compiti ben definiti per i quali ha chiesto spazi appropriati. Miozzo ha dimostrato di essere in perfetta sintonia, rilevando che l’ANA è l’unica associazione italiana ad essere intervenuta in tutte le emergenze non solo nazionali ma internazionali, con determinante tempestività e qualificata operatività e di questo va tenuto conto nel ridisegnare il contributo della nostra Associazione nelle emergenze.

    In tema di tempestività e qualificata operatività non poteva certo essere trascurato il nostro ospedale da campo, parte del quale si trova nello Sri Lanka dai primi giorni di gennaio con 25 fra medici, infermieri professionali e tecnici che si avvicendano in turni di venti giorni. L’incontro si è quindi concluso con il reciproco impegno di incrementare la collaborazione. Vede premiato lo sforzo dei nostri volontari che hanno fatto della Protezione civile dell’Associazione una struttura agile, polivalente, diversificata ma soprattutto capace di operare con grande professionalità e, sempre, con l’entusiasmo tipico degli alpini.