Bentornata, Julia!

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    C’era il pubblico delle grandi occasioni ad attendere la Julia che venerdì 4 ottobre ha salutato il Friuli e le sue genti al rientro dalla sua terza missione in Afghanistan. Tre volte, dal 2008, la Julia e i suoi alpini come i colleghi della Taurinense, hanno svolto la loro missione di pace in quella terra lontana, sconvolta da una guerriglia insidiosa, che tanto è costata in termini di impegno e di sacrificio. Ad attendere in piazza i reparti che hanno sfilato lungo le vie della città il gen. B. Ignazio Gamba che quegli uomini ha comandato in sei mesi di intenso lavoro. Un comandante soddisfatto, contento, sicuro di aver dimostrato ancora una volta il valore, la dedizione e l’umanità che gli alpini sanno porre nelle attività che svolgono.

    Accanto al comandante della Julia, anche il gen. C.A. Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e il gen. C.A. Alberto Primicerj, comandante delle Truppe alpine. L’ANA era rappresentata al massimo livello dal presidente nazionale Sebastiano Favero con il Labaro e numerosi consiglieri nazionali, unitamente ai vessilli e ai presidenti di trenta Sezioni, centinaia di gagliardetti e centinaia di alpini giunti da tutto il Triveneto e anche da altre regioni. Il sindaco di Udine Honsell e, al termine della cerimonia, la presidente della Regione Serracchiani, hanno sancito in maniera formale quella vicinanza delle genti del Nord-Est che i cittadini hanno dimostrato al passaggio degli alpini tra le vie cittadine.

    Schierati nella piazza più grande della città, l’unica in grado di accogliere un così grande numero di persone, c’erano anche le componenti ungherese e slovena della Julia, e poi un reggimento su due battaglioni con Compagnie che hanno materializzato sul terreno i reggimenti della brigata che sono stati impiegati da marzo a settembre in Afghanistan: il 7° e l’8° reggimento alpini, che hanno operato come Transition Support Unit, il 2° reggimento genio di Trento che ha brillantemente condotto la lotta a quello che rimane il pericolo maggiore per le truppe sul terreno: le trappole esplosive. Infine il 5° Alpini, che ha fornito una Compagnia, come il 3° da montagna di Tolmezzo e il Reparto Comando di Udine.

    Una macchia azzurra colorava lo schieramento, quella dei baschi del personale del 5° reggimento RIGEL di Casarsa della Delizia (Udine) che tanto hanno supportato le attività degli alpini in un territorio dove distanze ed insidie impongono l’uso prioritario degli elicotteri. Una festa per il rientro degli alpini in sottotono, ma non meno partecipata, per la giornata di lutto nazionale proclamata per la tragedia nel mare di Lampedusa, alla quale ha fatto riferimento il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Graziano. Che ha elogiato gli alpini capaci di portare sicurezza e sviluppo nelle aree in cui operano nelle missioni di pace.

    Il comandante della Julia gen. Gamba ha espresso parole di ringraziamento all’Associazione, e in particolare agli alpini della sezione di Udine guidata da Dante Soravito de Franceschi per l’aiuto nell’organizzazione della cerimonia, permettendo una festa forse altrimenti impossibile in questi momenti di ristrettezze. E il gen. Gamba – che in Afghanistan ha comandato la forza ISAF dell’ovest del Paese, con militari di dieci diverse nazioni – rivolgendosi agli alpini e agli altri reparti schierati li ha definiti “il faro che indica una via diversa dalla guerra, capaci di dare un senso all’impegno e al sacrificio”.

    Sacrificio dimostrato con i tanti Caduti, dei quali è stato scandito il nome: il caporalmaggiore Sebastiano Ville, il 1° caporalmaggiore Gianmarco Manca, il caporalmaggiore Marco Pedona, il 1° caporalmaggiore Francesco Vannozzi, il capitano Massimo Ranzani, il caporalmaggiore Luca Sanna, il caporalmaggiore Giovanni Bruno, il 1° caporalmaggiore Matteo Miotto e il capitano Giuseppe La Rosa: al nome di ciascuno di questi Caduti i militari della brigata hanno gridato “Presente!”. Infine due decorazioni: la consegna di una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito al capitano Salvatore Toscano e al tenente Mattia Schettino, protagonisti di azioni eroiche nel corso di due attacchi di talebani avvenuti nella provincia del Gulistan, durante la missione svolta dalla brigata nel 2011. Ennesimo esempio del senso del dovere degli Alpini.

    Igor Piani